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Regioni: avanti con riforma Statuti

Regioni: avanti con riforma Statuti

A Cagliari presidenti Assemblee speciali firmano documento

CAGLIARI, 28 aprile 2017, 14:38

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Il coordinamento dei presidenti delle Assemblee delle Regioni a Statuto speciale e delle Province autonome proseguiranno il confronto già avviato con il Governo per completare le "procedure di riforma degli statuti e di adozione delle norme di attuazione, rilanciando nel contempo il tema del regionalismo speciale considerato in tutti i suoi aspetti, compresi quelli del federalismo fiscale e dei rapporti finanziari da definirsi previa intesa".

E' quanto si legge nel documento politico sulle prospettive di riforma del regionalismo, approvato oggi dai presidenti dei Consigli regionali, riuniti per due giorni a Cagliari. L'obiettivo è quello di "avviare una nuova stagione di riforme nella quale trovi compiuta attuazione il modello autonomistico disegnato nella Carta costituzionale e ulteriormente sviluppato con la riforma del 2001". Secondo il coordinamento, infatti, occorre "una incisiva iniziativa che rafforzi il regionalismo complessivamente inteso come presupposto politico ancor prima che giuridico".

Secondo il coordinatore delle Assemblee delle Regioni speciali e Province autonome Gianfranco Ganau, presidente del Consiglio regionale sardo, "la dichiarazione sottoscritta questa mattina sottolinea la necessità di affrontare insieme alle Regioni ordinarie il percorso del regionalismo differenziato per l'attribuzione di ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia da garantire a tutte le realtà regionali, a seconda delle proprie esigenze e delle proprie vocazioni".

"E' emerso in questi due giorni un dato politico nuovo - ha sottolineato Franco Iacop, presidente del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia e coordinatore nazionale della Conferenza dei Consigli regionali italiani - i referendum consultivi sull'autonomia della Lombardia e del Veneto che avranno luogo il prossimo 22 ottobre offrono l'occasione per provare a trovare la definizione di un nuovo paradigma regionalista. Il procedere verso maggiori forme di autonomia differenziata avvicina, anziché allontanare, le ragioni delle specialità; orienta tutti i territori a condividere maggiore differenziazione"
   

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