La filiera lattiero-casearia
della Sardegna, in particolare i "pastori produttori primari",
potranno contare sullo stanziamento di 14.000.000 di euro per
cercare di uscire dalla crisi del prezzo del latte, finito sotto
i 60 centesimi, e del Pecorino Romano, con migliaio di forme
rimaste invendute nei magazzini. E' quanto prevede un
emendamento alla Finanziaria 2017 approvato dall'Aula
all'unanimità su proposta del consigliere della Base Gaetano
Ledda.
Le risorse serviranno per affiancare i 4,1 milioni messi a
disposizione del ministro Martina per il cosiddetto "bando
indigenti" di Agea, quindi per finanziare un programma di
distribuzione gratuita di formaggi ovini Dop (Pecorino romano,
Pecorino sardo e Fiore sardo) prodotti nell'Isola a favore di
soggetti a rischio povertà ed esclusione sociale. Entro 15
giorni saranno definiti il programma degli interventi e le
relative modalità attuative.
Il finanziamento, però, è subordinato, come anche "qualsiasi
intervento della Regione, compresi quelli a carattere sociale
che abbiano riflessi sul settore lattiero-caseario, alla
proporzionale ricaduta sull'intera filiera, con accordo
collettivo tra produttori e trasformatori e ricadute nella
stagione di conferimento in cui si attua, salvaguardando i
pastori produttori primari".
Sulla proposta di modifica sono state sollevate alcune
perplessità sul riferimento al prezzo minimo del latte, poi
dissipate dopo una riformulazione del testo che ha cancellato
questa parte, sia da parte dell'assessore Pier Luigi Caria che
del Pd con Antonio Solinas, del PdS con Gianfranco Congiu e di
Fi con Pietro Pittalis. In particolare secondo Caria le risorse
si sarebbero potute utilizzare anche per gli aiuti alla
diversificazione produttiva e per il sostegno ai maggiori costi
di trasporto del latte rispetto ad altri territori.
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