"Un patto per l'agricoltura e l'agroalimentare che ci consenta di rilanciare il confronto con la Regione e le istituzioni per costruire un sistema economico in cui le imprese agricole e di trasformazione siano più forti sul piano della capacità produttiva e finanziaria, della capacità di innovare e di arrivare ai mercati nazionali e internazionali". Lo ha chiesto il presidente regionale della Cia, Martino Scanu, aprendo i lavori della Conferenza economica regionale convocata a Tramatza in vista della Conferenza economica nazionale in programma il 29 e 30 marzo a Bologna.
"Il comparto agricolo e alimentare resta un elemento centrale della struttura economica e occupazionale della Sardegna e questo", ha spiegato Scanu, confermando la necessità di un modello di sviluppo leggero che sappia coniugare settore agricolo e agroalimentare, industria di trasformazione e industria dell'ospitalità, dove l'innovazione deve costituire il motore trainante e il differenziale che ci può consentire di superare lo svantaggio rispetto al resto del paese e dell'Europa".
Secondo la Cia, l'agricoltura può e deve diventare perno di un modello di sviluppo capace di sprigionare le enormi potenzialità di crescita della Sardegna e può e deve essere anche l'antidoto contro lo spopolamento delle zone interne. "Ma questi risultati - ha concluso Scanu - si possono raggiungere solo riportando l'agricoltura al centro dell'agenda politica non solo regionale ma anche nazionale.
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