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Migranti: notte in terminal per 450 profughi

Migranti: notte in terminal per 450 profughi

Centri accoglienza al collasso nell'Isola, Prefettura al lavoro

CAGLIARI, 14 dicembre 2016, 16:22

Redazione ANSA

ANSACheck

Migranti: arrestati scafisti dopo sbarco Cagliari 13 dicembre 2016 - RIPRODUZIONE RISERVATA

Migranti: arrestati scafisti dopo sbarco Cagliari 13 dicembre 2016 - RIPRODUZIONE RISERVATA
Migranti: arrestati scafisti dopo sbarco Cagliari 13 dicembre 2016 - RIPRODUZIONE RISERVATA

Erano al timone di due dei quattro tra barconi e gommoni sui quali viaggiavano gli 854 migranti e i cadaveri di sei donne sbarcati ieri a Cagliari dalla nave Diciotti della Guardia costiera. La Polizia e la Guardia di finanza hanno identificato e arrestato due dei presunti scafisti.

Si tratta di Niacu Sabaly, 19 anni, senegalese, e di Ahmed Ben Hammou, di 48, magrebino. Il primo è accusato di morte come conseguenza di altro delitto, in relazione al decesso per schiacciamento delle sei ragazze, e di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Secondo quanto accertato dagli investigatori della Squadra mobile e dai militari del Reparto operativo aeronavale di Cagliari, il senegalese ha governato un gommone con a bordo 171 persone.

Questi erano partiti l'11 dicembre scorso da Tripoli ed erano saliti a gruppi di dieci sull'imbarcazione, scortati da libici armati. Le donne erano state sistemate al centro, gli altri a poppa e prua. Durante la traversata il gommone, a causa di un'onda anomala, aveva ondeggiato paurosamente, scaraventando le persone sedute sulla parte esterna verso il centro, schiacciando così le sei donne, poi trovate morte.

Solo al momento del soccorso in mare, mentre i profughi venivano trasferiti sulla Diciotti, il personale si è reso conto della presenza dei cadaveri. Il magrebino, invece, avrebbe condotto un'altra delle imbarcazioni soccorse. Ad inchiodarli, come già accaduto in passato, le testimonianze degli altri migranti.

NOTTE NEL TERMINAL CROCIERE PER 450 - Hanno trascorso la notte all' interno del terminal crociere del molo Ichnusa, 450 degli 854 migranti sbarcati ieri pomeriggio al porto di Cagliari dalla nave della Guardia costiera Diciotti, che li aveva soccorsi al largo delle coste libiche nei giorni scorsi. La Prefettura, con l'aiuto di Caritas, Protezione civile, Asl ed enti coinvolti nell'accoglienza, hanno sistemato le brandine negli spazi del terminal e distribuito un pasto caldo a tutti i profughi.

Già ieri notte oltre 400 migranti sono stati trasferiti nei vari centri dell'isola destinati all'ospitalità. Oggi lo smistamento è ripreso. In serata 300 persone lasceranno la Sardegna dai porti di Olbia e Porto Torres a bordo di due traghetti diretti a Civitavecchia e Genova, da qui raggiungeranno le strutture di accoglienza di altre regioni. Complessivamente sono dieci le persone sbarcate dalla Diciotti e ricoverate in ospedale, comprese diverse donne incinta e ferite. La squadra mobile di Cagliari, coordinata dal primo dirigente Alfredo Fabbrocini, sta lavorando per individuare i possibili scafisti nascosti tra i profughi.

PIGLIARU, SI RISPETTINO LE QUOTE - "Non faremo mai mancare il nostro convinto appoggio al sistema di soccorso e accoglienza. Siamo comunque determinati a pretendere il rispetto delle quote assegnate e pertanto non tutti i migranti che sbarcheranno questo pomeriggio al Molo Ichnusa del Porto di Cagliari potranno fermarsi in Sardegna. Continuiamo a vigilare perché il Governo applichi l'Intesa sottoscritta in Conferenza Unifica nel luglio del 2014". Lo dichiara il governatore della Sardegna Francesco Pigliaru, confermando che 300 degli 854 profughi in arrivo nell'Isola con la nave Diciotti della Guardi costiera lasceranno subito la regione per altre destinazioni nella Penisola.

"La Sardegna, che ha sempre risposto prontamente agli sbarchi attraverso un sistema di accoglienza in porto riconosciuto a livello europeo come uno dei migliori in Italia, è impegnata per accogliere il 2,96% della quota nazionale - sottolinea il presidente - percentuale che a seconda delle emergenze più conoscere, come già accaduto, anche numeri inferiori". Presto l'Isola si doterà di una struttura mobile non permanente - i finanziamenti del ministero dell'Interno sono già stati ottenuti - da posizionare presso il porto di Cagliari, ma potrà anche essere dislocata all'occorrenza in altri punti di sbarco e smontata quando non necessaria.

In questo modo - rileva la Regione - si farà fronte al meglio alle diverse esigenze che si presentano in occasione degli arrivi. Non sarà un hub definitivo all'interno dello scalo portuale, ma una struttura che risponda alle esigenze e renda più efficiente il sistema di prima accoglienza, agevolando il lavoro di tutti i soggetti coinvolti, in primis operatori regionali e forze dell'ordine, a cui competono le procedure di identificazione dei migranti, a garanzia della sicurezza dei cittadini. Prosegue inoltre, da parte della Regione, il lavoro per potenziare la seconda accoglienza e giungere a realizzare un sistema diffuso in collaborazione con le Prefetture e i Comuni.

SPANU, QUOTA SFORATA MA GESTIBILE - "Con questo nuovo arrivo siamo leggermente sopra la quota, ma in un ambito certamente sostenibile, anche perché non siamo sopra i numeri che avevamo già a ottobre. Il sistema dell'accoglienza è in grado assolutamente di supportare questi numeri". Così Filippo Spanu, capo di Gabinetto della Presidenza della Regione Sardegna, commenta l'arrivo a Cagliari della nave con a bordo 854 migranti che ha provocato una nuova emergenza posti.

"Si sta lavorando così come a livello nazionale affinché ci sia una assistenza sempre più diffusa con il coinvolgimento dei Comuni e delle prefetture - ha detto Spanu - Non esistono problemi di ordine pubblico legati all'arrivo di queste persone, sappiamo che ci sono state alcune problematiche ma sono casi molti limitati.

La chiave della soluzione futura sarà una distribuzione più varia all'interno del territorio con piccoli gruppi a livello di Comuni dove le amministrazioni locali stesse siano coinvolte nell'accoglienza e si vada piano piano verso un processo di integrazione".

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