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Nave con 1258 profughi a Cagliari

Nave con 1258 profughi a Cagliari

Visite nel terminal crociere.E' emergenza accoglienza nell'Isola

CAGLIARI, 07 ottobre 2016, 09:54

Redazione ANSA

ANSACheck

Cagliari terminal crociere con migranti - RIPRODUZIONE RISERVATA

Cagliari terminal crociere con migranti - RIPRODUZIONE RISERVATA
Cagliari terminal crociere con migranti - RIPRODUZIONE RISERVATA

È approdata al molo Ichnusa del porto di Cagliari la nave spagnola Rio Segura con a bordo 1.258 migranti. Le operazioni sono coordinate dalla Capitaneria di porto. La Prefettura, la Questura e tutti gli enti coinvolti hanno predisposto tutto per l'accoglienza. Il Terminal Crociere è stato dotato di panche e diviso in vari settori dove saranno ospitati i migranti in attesa delle visite mediche e delle operazioni di identificazione.

In pratica quello che avveniva, sino all'ultimo sbarco, nelle tende avverrà all'interno della struttura del terminal. Alla stampa non è concesso avvicinarsi. A bordo della nave ci sono 955 uomini, 68 donne, 232 minori. Le nazioni maggiormente rappresentate sono: Nigeria 224, Mali 119, Costa d'Avorio 146, Guinea 188, Gambia 155, Bangladesh 117. Nell'Isola è ora emergenza accoglienza e si sta cercando di individuare strutture idonee, soprattutto nel cagliaritano. Fra le ipotesi c'è anche quella della ex scuola della Polizia penitenziaria a Monastir.

ACCOGLIENZA AL COLLASSO - La Prefettura ha lavorato tutta la notte - un incontro convocato ieri in serata si è protratto per diverse ore - per organizzare la macchina dell'accoglienza visti i tempi ristretti con cui è giunta la segnalazione dell'arrivo di un numero così elevato di migranti, il più alto in Sardegna. Problema principale l'accoglienza: si lavora alacremente per individuare i vari centri in cui ospitare i migranti. La prefetta Giuliana Perrotta ai microfoni della Tgr Rai regionale ha ipotizzato una tendopoli provvisoria o un capannone in cui ospitare gli stranieri.

Intanto sono state stabilite le quote che andranno nelle varie province: 575 rimarranno a Cagliari, 380 a Sassari, 163 saranno trasferiti a Nuoro e 140 a Oristano. Secondo i dati forniti la settimana scorsa dalla Regione, dal 20 giugno 2014, data di avvio del Piano nazionale di distribuzione dei migranti, in Sardegna ne sono arrivati 14.803, 13.687 trasferiti da altre Regioni e 1.116 arrivati direttamente, pari al 3,24% dei 457.032 sbarcati in Italia: sforata quindi la quota stabilita per l'Isola, il 2,96%.

QUESTORE, OPERAZIONI SBARCHI IN PIU' GIORNI - "A seguito di nuove disposizioni, per avere la certezza matematica che nessuno possa entrare nel territorio nazionale senza essere stato identificato compiutamente, avverrà uno sbarco frammentato che durerà tre o quattro giorni".

Lo ha detto il Questore di Cagliari, Danilo Gagliardi, arrivato al molo Ichnusa per seguire lo smistamento dei 1.258 migranti approdati con la Rio Segura. "Lo sbarco avverrà in maniera fluida nei tempi sufficienti per consentire regolari operazioni di identificazione - ribadisce Gagliardi - E a bordo della nave - precisa - i migranti saranno seguiti". Sul fronte dell'emergenza accoglienza il Questore spiega che "la Prefettura è stata in grado di trovare sedi per tutti, non ci sarà quindi bisogno di installare una tenda".

PREFETTA, SIAMO IN PIENA EMERGENZA - "Siamo in piena emergenza: non abbiamo ancora trovato ancora tutti i posti per accogliere i migranti". Lo ha detto la Prefetta di Cagliari, Giuliana Perrotta, lasciando il molo Ichnusa del porto dove si attende l'inizio dello sbarco dei 1.258 profughi arrivati a bordo della Rio Segura. E sull'ipotesi tendopoli precisa: "Stiamo cercando di evitarla". "Speriamo di finire entro domani, non sappiamo quanti posti mancano, dobbiamo prima sapere quanti sono i minori", ha precisato.

NOTTI IN NAVE PER I PROFUGHI - Le nuove regole sugli sbarchi legate all'identificazione dei migranti obbligherà a rimanere sulla nave una buona parte dei 1.258 profughi arrivati oggi a Cagliari. Secondo le stime fatte dalla Questura tutte le operazioni saranno ultimate in tre giorni e i profughi trascorreranno la notte a bordo della Rio Segura.

La Regione si è attivata anche su questo fronte. "Ci stiamo coordinando con le autorità presenti in campo e con il personale della nave per ridurre al massimo i disagi per chi rimarrà a bordo - spiega l'assessore regionale alla Sanità Luigi Arru incontrando i giornalisti al molo Ichnusa - Stasera si cercherà di coordinarsi con le identificazioni e stiamo accelerando le visite mediche". In porto rimarrà comunque il personale sanitario.

"Noi garantiamo la presenza di una equipe di medici e infermieri - conferma Arru - nel caso ci fossero delle emergenze urgenti da essere trattate qui in porto o per l'eventuale trasferimento negli ospedali. Attualmente - assicura l'assessore - le condizioni generali dei migranti sono abbastanza buone anche se sono molto provati".

PIGLIARU SCRIVE AD ALFANO, RISPETTARE QUOTA ASSEGNATA - "Non si discutono il dovere di contribuire all'azione di salvataggio di vite umane e l'impegno a garantire la più adeguata accoglienza ai migranti che sbarcano in Sardegna, ma deve essere rispettato il limite riposto nell'equa ripartizione fra le regioni, che assegna alla Sardegna la quota del 2,96%". Così il governatore Francesco Pigliaru in una lettera inviata al ministro dell'Interno Angelino Alfano.

"Qualsiasi problematica organizzativa in un'isola ha una doppia valenza in quanto è più difficile sopperire ai problemi con risorse fisiche confinanti o attraverso lo spostamento di persone verso altre regioni", scrive il presidente della Regione, chiedendo di "accelerare l'adozione di provvedimenti che sollevino l'amministrazione regionale (che come noto si sostiene con compartecipazione erariale) da costi impropri sia nell'assistenza in porto che nelle fasi operative dell'accoglienza, specialmente dei minori stranieri non accompagnati".

SPANU, PROBLEMI CON NUOVA REGOLE FOTO-SEGNALAMENTO - "Dal punto di vista organizzativo è uno sbarco più impegnativo degli altri perché ci sono circa il 35 per cento di migranti in più, e questo comporta tempi più lunghi nelle operazioni. C'è inoltre stato chiarito, e abbiamo parlato con il Gabinetto del Ministero, che ci sono nuove regole sul foto-segnalamento. Il prolungamento dei tempi non è quindi collegato alla mancanza di posti". Lo ha detto il capo di Gabinetto dalla presidenza della Regione Sardegna, Filippo Spanu, parlando con i giornalisti al molo Ichnusa del porto di Cagliari, dove è approdata la nave con 1.258 profughi.

"La richiesta di sbarco ci è arrivata solo ieri sera - ha sottolineato Spanu - chiaramente abbiamo avuto dei problemi. Siamo oltre le quote assegnate alla Sardegna: con il ministero abbiamo chiarito di accettare questa situazione perché si tratta di un'urgenza, ma quando si tornerà alla stabilità si dovrà rientrare nelle quote". Per quanto riguarda l'emergenza accoglienza, il capo di Gabinetto precisa: "ci vuole qualche ora per avere chiarezza su tutti i posti dove possono essere collocati i migranti. Ma dalla Prefettura mi dicono che stanno risolvendo anche questo".

Sull'ipotesi di un trasferimento all'ex scuola della Polizia penitenziaria di Monastir, Spanu chiarisce: "in questa emergenza è una ipotesi residuale per una decina di migranti. Dal punto di vista generale, è una questione sulla quale stiamo discutendo e chiediamo che venga coinvolta l'amministrazione locale".

'GIORNALISTI IN GABBIA', PROTESTA ODG - Sbarco di migranti a Cagliari difficile anche per i giornalisti. Alle troupe televisive ai cronisti di agenzie, quotidiani e siti web è stato inizialmente impedito l'accesso al Terminal Crociere trasformato in centro di identificazione e viste mediche per i 12.58 profughi approdati oggi con la nave Rio Segura. Un documento firmato dalla Prefettura impediva l'accesso.

"Si ribadisce nuovamente la necessità, sia per ragioni di sicurezza che per la tutela dei migranti, che i giornalisti e gli operatori non si allontanino dalla postazione loro dedicata, salvo specifiche autorizzazione", si legge nella nota inviata alle forze dell'ordine. All'inizio ai giornalisti è stato vietato di avvicinarsi al Terminal, poi è stata riservata loro un'area recintata, senza tettoia nè altre protezioni. La Prefetta Giuliana Perrotta, incalzata sul problema, ha risposto di aver agito come le altre volte.

Sta di fatto che dopo il confronto le porte del Terminal si sono aperte. Immediata la presa di posizione dell'Ordine dei giornalisti della Sardegna che, "con rammarico", parla di una azione "ulteriormente inasprita della Prefettura tesa a ostacolare il lavoro dei colleghi, confinati in un angusto recinto di transenne posto lontanissimo dal punto di attracco dell'imbarcazione che trasporta i migranti, tale da rendere difficoltose perfino le fotografie e le riprese televisive, al solito senza alcun riparo da sole e pioggia".

Da qui la "forte preoccupazione per la sempre più aspra limitazione dell'esercizio della libertà di stampa nei confronti dei colleghi in servizio al porto. Essi - sottolinea l'Odg - sono impegnati nel diritto/dovere di informare su un rilevante fatto di cronaca come l'accoglienza di migranti, che evidenzia numerose e assai gravi criticità malgrado la spesa di consistenti cifre di fondi pubblici gestiti dalla Prefettura".

FI ALL'ATTACCO - Dopo il nuovo sbarco in Sardegna, oggi giunti oltre 1.250 profughi, che ha acuito i problemi dell'accoglienza per la mancanza di strutture idonee, all'attacco di Governo e Regione si sono lanciati gli esponenti di Forza Italia. Per l'ex governatore Ugo Cappellacci il Governo "è irresponsabile e pericoloso, ed usa la Sardegna come nuova Lampedusa, come muro d'Europa sul Mediterraneo".

Mentre per l'eurodeputato Salvatore Cicu l'Isola è "schiacciata dal Governo Renzi: l'accoglienza non può essere trasformata in un'invasione da subire in silenzio". Si tratta di "una scelta folle e pericolosa - ha sottolineato Cappellacci - perché rimettere il mare tra queste persone e la loro destinazione, che certo non è la nostra isola, ha ben poco di umanitario ed è solo l'ennesimo atto di sottomissione di un Governo inconsistente ai partner europei. Altrettanto irresponsabile è il comportamento del presidente della Regione e della sua maggioranza, che sottovalutano l'impatto di una simile onda umana su comunità poco popolose. Ribadiamo la necessità di opporsi a nuovi sbarchi nell'isola".

Sulla stessa linea Cicu: "la Sardegna è sotto scacco del Governo Renzi e da parte del presidente Pigliaru c'è una sola risposta: sottomissione e silenzio. L'ennesimo sbarco dei migranti a Cagliari conferma la grave mancanza decisionale da parte della Giunta regionale". Ma per evitare questa pressione sull'Italia "serve un chiarimento a livello europeo, una sollecitazione che parta dal Governo ma che coinvolga anzitutto le esigenze dei territori, evitando quella logica dell'emergenza e dell'imposizione che continua a schiacciare la volontà delle autonomie locali creando disagi sul piano della sicurezza".

SIAP, SARDEGNA TRASFORMATA IN GIGANTESCO HUB - "Oramai si gioca una partita al rialzo, da centinaia si è passati a migliaia; tutti si lamentano (istituzioni, sindacati) con le più svariate argomentazioni, ma è tutto inutile, bisogna prendere coscienza del fatto che, pur non essendo stato stabilito ex lege, la Sardegna è stata trasformata, di fatto, in ciò che temevamo, ovvero in un gigantesco hub protetto non da muri ma dal mare".

Così il segretario provinciale del sindacato di Polizia Siap, Mauro Aresu, commenta l'arrivo di oggi del 1.258 migranti. "Abbiamo più volte lamentato delle carenze di personale che non consentono di sopportare i carichi di lavoro ordinari e che l'organizzazione dei vari uffici interessati va letteralmente in crisi quando si devono fronteggiare tali emergenze - sottolinea il sindacalista - lo stesso prefetto non è riuscito a tener fede agli impegni presi quando diceva d'aver trovato una soluzione al problema della struttura per la prima accoglienza dei cosiddetti migranti non accompagnati.

Poi nel corso dei mesi la localizzazione di tale struttura ha subito repentini cambiamenti fino ad arrivare alla ex Scuola della Polizia Penitenziaria di Monastir". Il sindacalista chiede quindi al prefetto una presa di posizione: "Lanci un segnale forte a chi non vuol capire che alla Sardegna ed in particolare a Cagliari, non può essere riservato un trattamento diverso da quello di altre Regioni e Comuni d'Italia. Nel caso in cui non riuscisse a tutelare questi interessi, chieda di essere destinata ad altro incarico ed esca a testa alta da questa storia".

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