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Pd: salta elezione segretario regionale

Pd: salta elezione segretario regionale

Assemblea Tramatza, si cerca intesa su garante poi congresso

ORISTANO, 21 settembre 2016, 15:04

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Congresso il 26 febbraio 2017 e, durante la fase di transizione, il Pd sardo chiederà a Roma di individuare una "figura nazionale di garanzia che verrà affiancata da una commissione" senza minare la legittimità degli attuali organismi statutari eletti, l'assemblea, la presidente e il comitato di garanti. Il garante affiancato dalla commissione dovranno provvedere "all'organizzazione della campagna referendaria e all'avvio del percorso congressuale".

E' quanto ha deciso, votando all'unanimità un ordine del giorno, l'assemblea regionale del Pd riunita a Tramatza (Oristano), dopo diversi faccia a faccia, anche aspri, che hanno caratterizzato la lunga pausa di riflessione proposta dalla presidente dell'Assemblea Giannarita Mele, al termine della discussione. L'Assemblea regionale ha ribadito il proprio impegno "per un rilancio dell'azione di governo della Giunta regionale che possa rafforzare e completare, nella seconda parte della legislatura, i risultati raggiunti fino a oggi". Inoltre l'Assemblea richiama "tutti i simpatizzanti, iscritti e amministratori del partito a un impegno straordinario a favore della campagna referendaria per il Sì. La riforma costituzionale - si legge nell'ordine del giorno - votata in Parlamento, rappresenta un'occasione irripetibile per modernizzare le istituzioni e proseguire nelle riforme in grado in di rilanciare la crescita economica e occupazionale nel Paese".

La soluzione trovata a pochi giorni dalla missione del sottosegretario della presidenza del Consiglio Luca Lotti, dunque, mette definitivamente da parte l'elezione del segretario regionale in questa fase, facendo slittare tutto al congresso regionale.

Un percorso delineato prima in un mini direttorio che si è svolto proprio sotto l'insegna dell'Autogrill di Tramatza, località dell'Oristanese scelta per l'assemblea regionale del Pd, e poi nei diversi interventi in sala, sino alla pausa di riflessione proposta dalla presidente Giannarita Mele per provare a scrivere un ordine del giorno unitario che tracci la strada. Le sfumature delle anime del Pd rischiano però di far saltare la delicata intesa che si sta trovando.

Renato Soru ha dapprima puntato i piedi spiegando che "c'è spazio solo per una sola soluzione, il commissario", per poi virare verso l'ipotesi "garante congressuale affiancato da un comitato", sostenendo che il Pd deve avere "organismi che dibattano senza un capo che gli dica cosa fare e cosa pensare". Siro Marrocu (ex Ds) ha osservato che "questa assemblea non è in grado di eleggere un segretario", ma ha frenato sull'apertura immediata della fase congressuale sollecitando l'impegno per il referendum. Anna Crisponi (La Traversata, ex Civati) ha proposto un garante regionale, spiegando che non vi era "nessun pregiudizio" sul nome di Piero Comandini.

"I tempi sono cambiati e ogni stagione ha modi, tempi e prassi. È normale che insieme ai modi e ai tempi debbano cambiare i protagonisti, è la natura del mondo, si chiama 'tempo che passa' - ha osservato durante la pausa dei lavori Yuri Marcialis, esponente dell'ex minoranza congressuale - Basta con direttori e organismi non previsti nelle nostre regole comuni. Avanti con date certe e unità di intenti".

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