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Migranti: Anci frena su piano nazionale

Migranti: Anci frena su piano nazionale

Scano ribadisce, subito convocazione Conferenza unificata

CAGLIARI, 07 settembre 2016, 14:52

Redazione ANSA

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E' una lettura in chiaroscuro quella che arriva dalla Sardegna sugli esiti dell'incontro a Roma tra il presidente dell'Anci, Piero Fassino, il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, il sottosegretario Domenico Manzione e il capo del Dipartimento Libertà civili e Immigrazione, Mario Morcone, per arrivare alla definizione di un nuovo piano per l'accoglienza dei profughi.

Il presidente regionale dell'Anci, Pier Sandro Scano, frena gli entusiasmi e a fronte di un progetto che prevede l'adesione volontaria dei Comuni con una quota pari al 2,53 per mille abitanti, chiede garanzie sui numeri assoluti "perchè - spiega - la quota varia in funzione del numero degli arrivi. L'incontro di oggi mi pare positivo ma affronta solo un pezzo del problema - sottolinea Scano - anche ieri ho ribadito, in una lettera inviata a tutti i presidenti regionali di Anci, che è necessaria la convocazione della Conferenza unificata Stato, Regioni ed Enti locali per discutere di una distribuzione più equa, dell'inclusione post accoglienza che significa casa-scuola-lavoro e di una politica europea per selezionare e gestire i flussi. E se è vero che 'in mare li dobbiamo salvare tutti ma non li possiamo tenere tutti', è da rifiutare un approccio basato su 'o li prendete o li mandiamo comunque'".

Dalla Regione, invece, piena sintonia con quanto emerso nel vertice al Viminale. "Noi la chiamiamo micro accoglienza diffusa - spiega Angela Quaquero, delegata del governatore Pigliaru per le questioni migranti - ed è già da tempo l'idea su cui abbiamo impostato la nostra strategia, in accordo anche con l'Anci regionale. I Comuni - ribadisce - devono essere i protagonisti dell'accoglienza, in base alla sensibilità delle comunità e alle possibilità che concretamente esistono per organizzare al meglio la seconda fase.

Si tratta - ricorda Quaquero - di una prassi già collaudata in alcuni Comuni di altre regioni quali Veneto, Piemonte e Calabria e che è particolarmente adatta alla situazione demografica e strutturale sarda". "Molti sindaci concordano sul fatto che l'inserimento di piccoli gruppi di migranti nelle proprie comunità costituisca una risorsa. A fronte di alcune turbolenze comprensibili - precisa - specie laddove non sia stata fatta opera di mediazione sociale parlando con la gente e diffondendo la corretta informazione, ricordo che anche in Sardegna esistono esempi virtuosi di Comuni disponibili a implementare azioni per l'accoglienza diffusa".

CAPPELLACCI, PIGLIARU CHIEDA STOP SBARCHI - "Il presidente della Regione non si nasconda dietro i comunicati di presunti 'delegati' su riunioni tenute da altri e rappresenti al Governo la necessità di uno stop degli sbarchi in Sardegna". E' la richiesta reiterata da Ugo Cappellacci, coordinatore regionale di Forza Italia, primo firmatario della mozione del gruppo azzurro finalizzata a chiedere di fermare gli sbarchi nell'isola.

"Dirottare nell'isola migliaia di persone dirette verso altre mete - attacca l'ex governatore - non risponde a nessuna esigenza umanitaria, ma è una cinica scappatoia politica di un Governo privo di un minimo di autorevolezza sul piano internazionale, che trasforma la nostra terra in un grande centro di contenimento dei flussi di migranti solo per non disturbare i partner europei.

Teorizzare una non meglio precisata micro-accoglienza stride con la realtà dei fatti - commenta Cappellacci a proposito del vertice al Viminale - che vede i migranti abbandonare i centri per raggiungere gli scali portuali e provare a lasciare la Sardegna, con conseguenze sul piano dell'ordine pubblico e sanitario già evidenziate dalla stessa prefettura. Continuare così, con un sistema che è già al collasso, come denunciato dagli stessi Comuni e dai sindacati di Polizia, è irresponsabile, pericoloso e in più significa alimentare tensioni che stanno già superando il livello di guardia".

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