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Sardegna: Cdm impugna Finanziaria 2016

Sardegna: Cdm impugna Finanziaria 2016

Paci, 'avevamo sospetto su impugnativa,Giunta deciderà da farsi'

CAGLIARI, 11 giugno 2016, 11:11

Redazione ANSA

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Il Consiglio dei ministri ha impugnato la legge della Regione Sardegna n.5 dell'11 aprile 2016, "Disposizioni per la formazione del bilancio di previsione per l'anno 2016 e per gli anni 2016-2018". L'impugnativa è stata deliberata in quanto una norma riguardante i limiti all'esecuzione forzata sulle somme destinate alla realizzazione di opere pubbliche delegate dalla Regione incide su materie riservate alla competenza legislativa dello Stato.

Altre norme in materia di sclassificazione del regime demaniale, intervenendo unilateralmente anziché con la dovuta pianificazione condivisa con gli organi statali, violano l'art.117 della Costituzione con riferimento alla tutela del paesaggio.

PACI, AVEVAMO IL SOSPETTO SU IMPUGNATIVA FINANZIARIA - "A parte la norma sulla sclassificazione di terreni gravati da usi civici sulla quale andranno fatti approfondimenti tecnici, sulle altri parti della Finanziaria impugnate oggi dal Governo avevamo il sospetto che potesse accadere. Ora è accaduto e attendiamo la notifica ufficiale da parte del Consiglio dei ministri: dopo di che la Giunta deciderà il da farsi. La legge di stabilità è in vigore e tutti gli stanziamenti sono validi". Così il vice presidente della Regione Sardegna e assessore della Programmazione, Raffaele Paci, commenta l'impugnativa sulla Finanziaria 2016, che aveva già paventato al momento della discussione in Aula del provvedimento.

Le violazioni censurate riguardano, per la legge Finanziaria, oltre la "sclassificazione" degli usi civici (art. 4 commi 24, 25 26 e 27), il divieto di pignoramento dei finanziamenti pubblici concessi ai Consorzi di bonifica ed Enti locali (art.1 comma 12) e l'eliminazione di sanzioni per i Comuni che sforano il Patto di stabilità (art.8 comma 13). In più il Cdm ha impugnato la copertura del disavanzo tecnico di -31,5 milioni di euro prevista nella legge di Bilancio che riguarda un aspetto formale della norma nel momento di applicazione del primo bilancio armonizzato.

Secondo quanto si apprende da viale Trento, ci sarebbe stata una diversa valutazione sulla scrittura contabile da parte degli uffici del Mef e della Regione che non produrrebbe effetti pratici sulle somme iscritte in bilancio. Nelle prossime sedute l'Esecutivo regionale dovrà decidere quali saranno le prossime mosse relativamente ad ogni singola norma impugnata.

OPPOSIZIONE ALL'ATTACCO - Opposizione all'attacco della Giunta regionale sull'impugnazione della Finanziaria e del Bilancio da parte del Consiglio dei Ministri. "E' l'ennesima dimostrazione che il governo 'amico' di Matteo Renzi è amico solo a parole - osserva il consigliere regionale del Psd'Az MArcello Orrù - Il governo di centrosinistra ogni giorno ne combina una alla Giunta Pigliaru che purtroppo è politicamente debolissima e non riesce ad imporsi e a difendere le proprie posizioni ritrovandosi a prendere quotidianamente sonori ceffoni. Molto grave - sostiene - l'impugnazione della norma sui piccoli comuni che cancellava le sanzioni in caso di mancato rispetto del patto di stabilità interno da parte dei piccoli centri: la decisione del governo di impugnare tale norma è l' ennesimo colpo di mannaia sui territori e sui piccoli comuni della Sardegna, sempre più indeboliti e dimenticati".

"Pigliaru ritira i ricorsi utili per difendere i soldi della Sardegna dalle scorribande del Governo e imbarca la Regione in conflitti dannosi ed evitabili - tuona Marco Tedde, vice capogruppo di Forza Italia - Forza Italia in Aula aveva più volte rilevato l'illegittimità costituzionale di molte norme della Finanziaria, fra le quali quella che prevedeva arrogantemente l'impignorabilità riguardo ai fondi in favore degli enti locali, delle loro associazioni e dei loro consorzi ed unioni, dei consorzi industriali provinciali e dei consorzi di bonifica. Ma la Giunta è andata avanti pervicacemente verso la propria strada. Siamo stati allora costretti a chiedere al Governo - ricorda - che ha accolto la nostra istanza, di ripristinare le regole con una impugnazione davanti alla Corte Costituzionale".

"Dovevano portare in regione una ventata accademica, alla prova dei fatti si sono rivelati incapaci di compiere anche l'ordinaria amministrazione!", commenta invece il deputato di Unidos Mauro Pili. "Pensare che un governo di frilli arrivasse a bocciare la finanziaria della Sardegna era impresa azzardata. E invece il governo Renzi boccia sonoramente e pesantemente i cattedratici di viale Trento. I due economisti, presidente e vice, trattati da incompetenti della peggior specie. I punti salienti della bocciatura non sono fatti marginali ma dimostrano come su enti locali, opere pubbliche e usi civici la giunta regionale navighi a vista e senza cognizione di causa".

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