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Studente disabile scrive a Mattarella

Studente disabile scrive a Mattarella

Appello per trovare lavoro, "mi aiuti per favore"

NUORO, 29 dicembre 2015, 20:20

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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"Luca è molto preoccupato: non vuole stare a casa dopo il percorso scolastico e il liceo sta per finire, per questo ha scritto al presidente della Repubblica, chiedendogli un aiuto per trovare un lavoro". Angela Maria Mastinu, mamma di Luca Masala, il diciottenne disabile di Silanus che con l'aiuto della sua insegnante di sostegno ha fatto un singolare appello al capo dello Stato, Sergio Mattarella, sostiene il suo ragazzo - che ha un deficit mentale - in questa battaglia.

"Vorrei che tra pochi mesi, Luca non si trovi a restare a casa senza un impiego, un lavoro che lo tenga occupato e che lo faccia sentire parte della società", spiega la donna all'ANSA. Nella lettera lo studente svela le sue angosce per un futuro incerto. "Caro presidente - si legge - sono un ragazzo della Sardegna, mi chiamo Luca Masala, ho 18 anni e vivo a Silanus, un paese in provincia di Nuoro. Frequento l'ultimo anno del liceo scientifico. A scuola ho imparato tante cose e ho fatto qualche tirocinio formativo, ma sono preoccupato per il futuro: cosa farò quando avrò terminato gli studi al liceo Galilei? Trovare lavoro nella mia zona non è semplice. Per favore Presidente mi dia lei dei consigli".

Mancano pochi mesi alla conclusione del percorso scolastico del ragazzo, che finito il liceo vorrebbe subito lavorare. Un sogno su che cosa fare lui ce l'avrebbe già: il barista. "Luca - racconta la mamma - ha anche fatto un tirocinio in un bar lo scorso anno e gli piacerebbe molto continuare a fare quel lavoro, ma non è facile. Anche lui vuole trovare una motivazione per uscire di casa la mattina, altrimenti sarà dura. Purtroppo la situazione che c'è nel campo dell'inserimento lavorativo dei disabili, dalle nostre parti, non è incoraggiante: tutti gli studenti che come mio figlio si sono diplomati negli ultimi anni sono a casa. La lettera che Luca ha voluto scrivere, per me, ha più che altro l'obiettivo di sensibilizzare le istituzioni, non solo per lui ma per tutti i ragazzi come lui, affinché si affronti il problema: senza un piccolo lavoro questi giovani sono condannati a vivono ai margini della società".
   

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