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Enti locali: Pigliaru apre a sindaci

Enti locali: Pigliaru apre a sindaci

Full immersion per modifiche a riforma prima di approdo in Aula

CAGLIARI, 02 dicembre 2015, 18:52

Redazione ANSA

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Pier Sandro Scano (Anci) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Pier Sandro Scano (Anci) - RIPRODUZIONE RISERVATA
Pier Sandro Scano (Anci) - RIPRODUZIONE RISERVATA

(ANSA)-CAGLIARI,2 DIC - Una full immersion di tre giorni, da venerdì 4 a domenica 6, poi una nuova assemblea dei sindaci prima dell'appuntamento con l'Aula del Consiglio regionale, martedì 9. E' il percorso condiviso tra Regione, Anci e Cal per aggiornare il testo di riforma degli enti locali della Sardegna dopo le obiezioni e le critiche sollevate dai sindaci.

L'obiettivo scaturito dal confronto di oggi con il presidente Francesco Pigliaru, l'assessore Cristiano Erriu e una delegazione di primi cittadini, è quello di arrivare a un'intesa di massima per riequilibrare i vari territori, ma senza intaccare l'architettura istituzionale del ddl che si basa essenzialmente su due pilastri: Regione e Comuni. Con le Province, ancora presenti ma depotenziale in attesa della loro cancellazione definitiva, e la conferma di un'unica città metropolitana, quella di Cagliari.

Sarà l'assemblea dei sindaci convocata per lunedì 7 a tirare le somme della tre giorni prima dell'approdo in Aula, martedì 9, del provvedimento. La delegazione ricevuta oggi in viale Trento era composta da dieci sindaci guidati dal presidente dell'Anci, Piersandro Scano, e dal presidente del Consiglio delle Autonomie locali, Giuseppe Casti. Con Pigliaru e Erriu erano presenti il presidente della commissione Riforme, Francesco Agus, e il relatore di maggioranza della legge, Roberto Deriu (Pd).

"C'è una larga condivisione su alcuni nodi fondamentali e la volontà di procedere ad uno svuotamento delle funzioni amministrative oggi in capo alla Regione, che devono andare agli enti locali puntando ad uno sviluppo armonioso equilibrato e diffuso - osserva Scano - Su alcuni punti, Unioni dei Comuni, transitoriteà delle Province e la necessità di un livello intermedio costituito dalle aree territoriali strategiche abbiamo fatto un utile approfondimento".

"Ci siamo resi conto - dice Pigliaru - che il dibattito a tratti disordinato manifestava un malessere sincero. E se si fanno male le cose si creano squilibri e la Regione perde il senso di unità. Abbiamo anche preso atto che parte di questo malessere nasce da un disegno nazionale che ha difetti importanti. Occorre quindi articolare meglio l'idea che non c'è un unico luogo che traina la crescita di tutti - chiarisce il governatore - serve da parte di tutti uno sforzo in più per essere innovativi. Ora è importante il senso di responsabilità di tutti pronti a metterci al lavoro per rispettare i tempi e dare un nuovo assetto istituzionale alla Sardegna".
   

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