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Alluvione 2013: Olbia non dimentica

Alluvione 2013: Olbia non dimentica

Per secondo anniversario fiaccolata nelle 'vie del fango'

CAGLIARI, 18 novembre 2015, 21:53

Redazione ANSA

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Alluvione Olbia: fiaccolata per non dimenticare '. - RIPRODUZIONE RISERVATA

Alluvione Olbia: fiaccolata per non dimenticare '. - RIPRODUZIONE RISERVATA
Alluvione Olbia: fiaccolata per non dimenticare '. - RIPRODUZIONE RISERVATA

Olbia si è fermata questa sera nel ricordo delle vittime del Ciclone Cleopatra: sono passati due anni da quel tragico 18 novembre del 2013 ma la città non dimentica. Un corteo silenzioso, composto da oltre 500 persone è partito dalla Chiesa di Sant'Antonio per poi percorrere le "vie del fango", toccando le zone maggiormente colpite dall'alluvione.

E tutti ancora adesso fanno i conti con una ricostruzione che ancora non c'è stata. Via Lazio, via Malta, sino ad arrivare in via Cina. Una città ferita, ancora di più dopo l'alluvione di pochi mesi fa, che ogni giorni scopre nuove fragilità. Un dolore che si legge negli occhi delle mamme, dei bambini e dei nonni che non sono voluti mancare a questo triste anniversario, fatto di silenzio e di tanta umanità, con un lungo corteo che si è fermato davanti ad ogni casa e luogo in cui hanno perso la vita i cittadini olbiesi vittime di Cleopatra.

L'elenco è lungo: Anna Ragnedda aveva 83 anni quando è annegata nella sua casa in via Lazio; così come Maria Massa, 88 anni, in via Romania. Patrizia Corona, di 42, e la figlia Morgana di 2, rimasero intrappolate all'interno della loro auto finita nel canale di via Cina. Francesco Mazzoccu, 37 anni, e il figlio Enrico di 3, morti nel tentativo disperato di mettersi in salvo; Bruno Fiore, 68 anni, Sebastiana Brundu, 61 anni, e Maria Loriga, 54 anni, precipitati dentro una voragine sulla strada provinciale 38. E ancora: un'intera famiglia italo-brasiliana, Isael Passoni e Cleide Maria Rodriguez, entrambi di 42 anni, e i loro figli Laine Kellen e Weriston Passoni, rispettivamente di 16 e 20 anni, morti come topi in trappola in un seminterrato ad Arzachena.

RICOSTRUZIONE AL PALO - Solo alcuni giorni fa è stato firmato a Palazzo Chigi l'accordo di programma per il primo lotto di interventi contro il rischio idrogeologico a Olbia: si tratta di risorse pari a 25,3 milioni di euro, di cui 9 regionali, individuati nell'ambito del progetto strategico "Italia sicura". Un finanziamento che darà il via al "piano Mancini", fortemente voluto dall'amministrazione comunale guidata dal sindaco Gianni Giovannelli, che si articola in cinque lotti e costerà in totale 120 milioni circa, che però nei mesi ha incassato la sfiducia di una parte dei cittadini, riuniti nel "Comitato per la salvaguardia idraulica di Olbia", che alla vigilia dell'anniversario lancia una provocazione.

"Il rimedio è peggiore del male - scrivono - siamo preoccupati per l'allargamento dei canali e la costruzione di vasche di laminazione in città che vanno ad occupare oltre 100 ettari di territorio urbano". Ma protestano anche contro la Giunta Regionale e il Governo: "Nel Piano di gestione del rischio alluvioni la Giunta regionale prevede per Olbia 37,2 milioni di euro, cui occorre aggiungere i 91,2 promessi da Italia Sicura, a partire dall'anno 2021".

A queste si uniscono le proteste dei vari comitati di quartiere. Due anni fa furono 13 le vittime dell'alluvione in Gallura (19 in tutta la Sardegna, compreso un disperso mai ritrovato nel Nuorese): tre persero la vita nella voragine apertasi nella strada provinciale che collega Olbia a Tempio Pausania, ancora chiusa; altre sei vittime in città, tra le quali due bambini di 3 e 2 anni, mentre ad Arzachena morì un'intera famiglia italo-brasiliana di quattro persone in uno scantinato allagato.

RACCOLTA FONDI FRESU, ARRIVANO OLTRE 185 MLN - Oltre 185 mila euro donati a undici scuole per riparare i danni subiti dall'alluvione che ha colpito la Sardegna il 18 novembre 2013: il secondo anniversario del Ciclone Cleopatra" offre l'occasione per ricordare quanto è stato fatto e aggiornare i bilanci di "Sardegna chi_ama", l'iniziativa ideata dal jazzista Paolo Fresu, fatta propria come progetto speciale dalla Fondazione Banco di Sardegna e organizzata dall'associazione culturale Dromos per contribuire alla ricostruzione delle scuole isolane colpite dall'alluvione.

Le varie attività di raccolta fondi realizzate intorno al concerto di beneficenza del 31 maggio 2014 a Cagliari (trasmesso in diretta televisiva RAI 3, con un milione e 462 mila spettatori e il 7,13% di share), che ha riunito all'Arena Grandi Eventi un prestigioso cast di artisti registrando il tutto esaurito, hanno permesso di mettere insieme 178.392,77 euro (al netto dei costi fiscali e di prevendita dei biglietti, e delle commissioni per la raccolta delle donazioni).

Grazie ai soldi raccolti sono già stati eseguiti interventi e riparazioni nella scuola di via Dessì a Mogoro, nell'Istituto comprensivo N.4 di Oristano, nella scuola elementare del Sacro Cuore a Oristano, nella scuola di via Verdi a Uras, nella scuola media di via Paganini a Sant'Antonio di Gallura, nella scuola primaria di via Paganini a San Gavino Monreale, nella scuola materna e primaria in località Putzolu a Olbia. Già consegnati anche i fondi per i lavori (da ultimare proprio questa settimana) nella scuola materna "Santa Maria" di Macomer e quelli da effettuare nella materna "San Pietro" di Nuoro, nella materna di via Sardegna a Pabillonis e a Solarussa.

 

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