Erano finiti nella lente
d'ingrandimento della Digos di Sassari in occasione delle
indagini che nell'aprile scorso portarono all'arresto di tre
cittadini pakistani che vivono a Olbia, accusati di appartenere
ad una cellula Al Quaeda. Nei loro confronti pende una richiesta
di espulsione, firmata lo scorso luglio dal Questore di Sassari,
Pasquale Errico. Eppure si trovano ancora nell'isola, e oggi che
l'intero pianeta è scosso dai drammatici fatti di Parigi e che
dappertutto si innalza il livello di guardi nei confronti di
possibili sostenitori del terrorismo islamico, la loro
situazione torna d'attualità.
Mentre tra poche settimane si aprirà a Sassari il processo
nei confronti dei tre uomini arrestati in Gallura, la loro
espulsione deve ancora aspettare il pronunciamento del tribunale
dei minori, essendo uno dei tre minorenne. Il provvedimento ha
già il via libera dell'autorità giudiziaria distrettuale e
dell'antiterrorismo. Sui social network avevano inneggiato alla
Jihad e seguito con grande attenzione l'attività dell'Isis in
Siria. Quanto accaduto due sere fa nella capitale francese
potrebbe accelerare la loro partenza dalla Sardegna.
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