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Scoperti nei campi 11 lavoratori in nero

Scoperti nei campi 11 lavoratori in nero

Controlli a Samassi, Teulada, Decimomannu e Serramanna

CAGLIARI, 05 settembre 2015, 14:41

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Quindici aziende agricole controllate, 40 posizioni verificate e 11 lavoratori in nero individuati. Sono i numeri della nuova operazione di controllo condotta dai carabinieri del Comando provinciale di Cagliari, con i colleghi del Nucleo ispettorato del lavoro e della Direzione territoriale del lavoro di Cagliari e Oristano, per contrastare e prevenire il fenomeno del caporalato ed in generale lo sfruttamento della manodopera clandestina ed irregolare nel settore agricolo. Sotto i riflettori sono finite le aziende agricole di Samassi, Decimomannu, Teulada e Serramanna, specializzate nel settore della produzione del carciofo. Complessivamente 11 i lavoratori in nero identificati (dieci italiani e un marocchino). Elevate contravvenzioni per oltre 49mila euro. Per due aziende è stata anche disposta la sospensione dell'attività imprenditoriale in quanto erano occupati lavoratori in nero in percentuale superiore al 20% del totale. "E' nei momenti di difficoltà che i vari settori economici, quindi le persone che regolarmente e con fatica vi operano, vanno tutelati, con il rispetto della legge, dall'aggressione di fenomeni, dal lavoro in nero al capolarato che, in un primo momento, hanno il fascino della possibile soluzione alle difficoltà contingenti ma che, dopo, rischiano di farli precipitare in situazioni ancora più drammatiche - ha evidenziato il tenente colonnello Ivan Giorno - e dove il genitore o il figlio che cerca di sostenere la propria famiglia rischia di pagare il conto più salato, con sfruttamento sino alla morte, come è tragicamente successo di recente in altre aree geografiche del paese". Secondo il direttore territoriale del lavoro di Cagliari e Oristano, Antonio Zoina, il fenomeno del caporalato vero e proprio non c'è in Sardegna. "I controlli hanno consentito di registrare in ogni caso la presenza di una diffusa irregolarità lavorativa nel settore agricolo - ha evidenziato Zoina - e relativa per lo più al ricorso al lavoro nero per oltre un quarto del personale occupato".

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