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Immigrazione: protesta eritrei a Cagliari, in 100 al porto

Immigrazione: protesta eritrei a Cagliari, in 100 al porto

Vogliono lasciare la Sardegna, ma non hanno soldi né documenti

CAGLIARI, 09 agosto 2015, 14:10

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Ancora una notte trascorsa in piazza Matteotti e sulle panchine vicino al porto di Cagliari. I profughi eritrei che da giorni si presentano davanti ai cancelli dei traghetti, chiedendo di poter lasciare la Sardegna, hanno ancora una volta trascorso la nottata dormendo per strada. Oggi, per problemi legati ai posti disponibili sulle navi per la penisola, ma anche per altri riconducibili alla mancanza di denaro e documenti dei migranti, nessuno di loro lascerà l'isola, come già successo ieri. Gli eritrei, circa un centinaio, quasi tutti arrivati da altre province della Sardegna, proseguono in quella che ormai più che una protesta è diventato il loro obiettivo: lasciare l'isola e raggiungere altre nazioni europee dove si trovano familiari o amici. La Polizia continua a monitorare la situazione, bisognerà attendere domani per capire se i migranti, o almeno una parte, potrà partire. Intanto in città monta la protesta di tanti cittadini che, anche tra lo sgomento dei turisti, assistono all'"occupazione" della piazza Matteotti, proprio davanti al Municipio, diventata bivacco dei profughi.

CAGLIARI DIVENTERA' HUB SMISTAMENTO. La creazione di un hub regionale per lo smistamento e l'accoglienza degli immigrati - per cui è già previsto un finanziamento del Governo - e la nascitadi centri Sprar comunali (Sistemi di protezione e richiedenti asilo e rifugiati). È quanto emerso oggi nel corso del tavolo di coordinamento regionale dei flussi migratori non programmati in Prefettura a Cagliari, a cui ha preso parte anche il prefetto Mario Morcone, capo dipartimento delle libertà civili e immigrazione del Viminale. "È stata un'occasione importante per riflettere sulle difficoltà e trovare soluzioni condivise - ha evidenziato Morcone al termine della riunione - la strada intrapresa è una strada di comune condivisione degli oneri, delle scelte e delle prospettive di sviluppo delle Regione anche attraverso il tema dell'immigrazione". Il capo del dipartimento della libertà civili ha poi aggiunto, riferendosi alle quote. "Il problema è il flusso migratorio sulle coste italiane e la Sardegna fa la sua parte come le altre regioni d'Italia - ha aggiunto - Stiamo puntando attraversi i sindaci sui centri Sprar, progetti comunali finanziati dal governo, e riteniamo sia la strada migliore, la più giusta e trasparente che fa dei sindaci i protagonisti del territorio. Per quanto riguarda i fondi per i centri Sprar non ci sono problemi". Annunciata anche la creazione di un hub regionale per l'accoglienza e lo smistamento dei migranti. "È stata prevista la creazione di un hub per cui ci saranno finanziamenti del Governo", ha evidenziato il prefetto di Cagliari Giuliana Perrotta, sottolineando come in questo modo si risparmierebbero fondi anziché allestire per ogni sbarco le strutture di assistenza sul posto.

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