Si è conclusa con sei ragazze denunciate e quattro abitazioni poste sotto sequestro preventivo per disturbo alla quiete pubblica e delle persone l'operazione anti-prostituzione scattata questa mattina a Olbia mare. Le giovani hanno in media tra i 23 e i 28 anni: quattro sono romene e due cinesi. Questa mattina sono state identificate e denunciate dagli agenti di Polizia Municipale, coordinati dal comandante Gianni Serra, che si sono presentati alle 9 del mattina, nelle palazzine di via Montale, alla periferia sud di Olbia.
Un'indagine che va avanti da mesi, partita dalle numerose segnalazioni degli amministratori di condominio e di alcune persone, in particolare donne. Gli schiamazzi notturni, all'interno delle abitazioni, diventati insopportabili con l'estate e la necessità di tenere le finestre aperte, ma anche per strada a tutte le ore del giorno e della notte e il continuo via vai di uomini, erano diventati insopportabili per un rione ormai in rivolta, che non sopportava più l'andazzo che si era creato all'interno di alcuni appartamenti. Da li le segnalazioni che hanno portato al blitz di questa mattina. Quattro appartamenti sequestrati sono di proprietà di una società e di privati della Penisola.
Al momento, da una prima ricostruzione, sembrerebbe che i proprietari fossero all'oscuro dell'attività che si svolgeva all'interno delle mura affittate. Tutti gli atti sono ora stati inviati alla Procura di Tempio Pausania. Gli esposti presentati alle forze dell'ordine disegnano una situazione complicata, fatta di donne che passeggiano sui marciapiedi alla ricerca di clienti, mamme di famiglia scambiate per "prostitute", schiamazzi notturni e atti di vandalismo frequenti. Una situazione da Far West, quella di Ostia mare, difficile da gestire nonostante le ordinanze del sindaco emanate negli anni, in cui si vieta in città la prostituzione negli edifici condominiali, soprattutto quando provoca disturbo agli altri residenti.
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