All'interno del Consorzio Costa
Corallina, ieri aggredito violentemente dalle fiamme, partite
alle 15:30 dal villaggio Le Vele di Porto Istana, è il giorno
della conta dei danni. La struttura comprende 275 abitazioni di
proprietà privata (di cui 45 ricadono nel comune di Loiri Porto
San Paolo e le altre in quello di Olbia), un albergo, l'Ollastu,
evacuato, e un porticciolo turistico, gestiti come fossero un
grande condominio. Fra i proprietari pochi sardi e numerosi
bolognesi, lombardi, laziali, toscani e napoletani, e qualche
nome conosciuto, come la famiglia di imprenditori Foppa
Pedretti, o l'ex ministro dell'economia, Vittorio Grilli.
"Nella sfortuna di avere il fuoco in casa siamo stati
fortunati - ammette Ivan Lobello, collaboratore della redazione
dell'ANSA di Napoli, proprietario di un'abitazione e consigliere
del Consorzio - è andata sin troppo bene, i danni per quanto
ingenti e non ancora quantificati hanno interessato le aree
esterne della abitazioni, come verande e arredi dei giardini.
Sono inoltre state danneggiate tre vetture, in questo caso
dall'acqua lanciata dai canadair; hanno anche riportato danni le
condotte dell'acqua e il sistema di illuminazione". Proprio ieri
il Consorzio aveva ultimato i lavori di sistemazione del nuovo
impianto antincendio che, però, non è potuto entrare in
funzione. "Un impianto che abbiamo allestito per proteggere le
proprietà visto che a cadenza biennale, così come confermato
dalle forze dell'ordine, dalla stessa area partono incendi".
Nel rogo di ieri, che fra Porto Istana e Costa Corallina, ha
distrutto 50 ettari di macchia mediterranea, in una zona
abitata, si registra anche il pesante danneggiamento di una
abitazione di proprietà di un avvocato ottantenne di Firenze,
già danneggiata nel rogo del 1989 che, fra Porto San Paolo e la
Costa Corallina, causò ingenti danni e la morte di cinque
persone. L'amore per la Gallura, però, è stato più forte della
paura e, dopo la prima distruzione, l'avvocato ha ristrutturato
la villetta, ieri nuovamente ingoiata dalle fiamme.
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