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Mostre: Da Gauguin e Van Gogh, tesori ritrovati a Cagliari

Mostre: Da Gauguin e Van Gogh, tesori ritrovati a Cagliari

Rassegna gratuita inaugurata dal ministro Franceschini

CAGLIARI, 15 luglio 2015, 20:51

Redazione ANSA

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Franceschini a Cagliari per inaugurazione mostra tesori ritrovati - RIPRODUZIONE RISERVATA

Franceschini a Cagliari per inaugurazione mostra tesori ritrovati - RIPRODUZIONE RISERVATA
Franceschini a Cagliari per inaugurazione mostra tesori ritrovati - RIPRODUZIONE RISERVATA

La prima foto il ministro Dario Franceschini l'ha scattata al Giardiniere di Vincent Van Gogh. Ha guardato con attenzione il quadro del pittore olandese. Poi ha tirato fuori il cellulare e ha fatto clic. In effetti aveva di fronte a sé non solo un'opera d'arte. Ma una specie di miracolo: quel dipinto era stato rubato anni fa con un' irruzione a Roma di una banda di uomini armati sino ai denti. E solo qualche tempo dopo è stato recuperato dai carabinieri della Tutela del patrimonio culturale. Non solo Van Gogh. Tesori di Gauguin, Tiepolo, Raffaello e tanti altri. Accomunati dalla bellezza e dal valore storico. Ma anche da una vita molto avventurosa. Tutti in mostra dal 16 luglio al 15 ottobre alla cittadella dei musei di Cagliari. Reperti ancora più preziosi perchè per tanti anni sono stati quadri fantasma: nascosti in caveau, in vendita nelle case d'asta o a casa di un operaio ignaro del loro inestimabile valore, come è successo per un Gauguin comprato a Torino per pochi soldi in un mercatino. Opere recuperate in mezzo mondo, dalla Svizzera agli Stati Uniti.

Custoditi in luogo nascosti, a volte dimenticati e a volte passati di mano in mano, spesso sotto la regia di trafficanti d'arte. La mostra, intitolata "La Memoria Ritrovata, L'Arma e lo scrigno dei tesori recuperati", si articola in tre sezioni: la prima dedicata alla protezione del patrimonio culturale in ambito nazionale e all'attività di contrasto alla falsificazione, la seconda al patrimonio della Sardegna con bronzetti e navicelle nuragiche. E la terza, per la prima volta, al confronto di prestigiosi capolavori di respiro internazionale recuperati dal Comando dei carabinieri. Franceschini, presente all'inaugurazione, non ha fotografato solo Van Gogh. Si è soffermato parecchio anche sui Giganti di Mont'e Prama, le misteriose statue ritrovate nell'Oristanese ospitate in parte nella cittadella dei musei. Non c'entrano nulla con i tesori ritrovati, ma il ministro ha parlato a lungo dei Giganti con il soprintendente ai Beni culturali di Cagliari Marco Minoja e con il presidente della Regione Francesco Pigliaru per un piano di valorizzazione. "Stiamo lavorando per Mont'e Prama - ha detto - perché i Giganti sono tra punti di forza non solo sardi ma anche nazionali su cui l'Italia deve puntare. La nostra intenzione - ha aggiunto - è quella di raggrupparli in un'unica struttura".

Tornando invece alle opere ritrovate dai militari Franceschini ha ringraziato l'Arma. "Lavoro straordinario - ha puntualizzato - Questa è un'eccellenza internazionale. La banca dati dei carabinieri è uno strumento formidabile: facciamo formazione anche all'estero". E poi un impegno: "le opere trafugate devono tornare al loro posto, non arricchire un grande museo". Spiragli per l'arte e la cultura in Italia. "La stagione dei tagli è interrotta - ha assicurato il ministro - Nonostante la spending review, possiamo mettere a disposizione nuove risorse".

INAUGURATA CASERMA CARABINIERI NUCLEO TUTELA PATRIMONIO CULTURALE - "La Sardegna ha delle potenzialità enormi anche di allungamento della stagione. Facendo un investimento oltre che sulla bellezza delle proprie coste anche sul patrimonio archeologico, sulle città, sui borghi, sulle città d'arte. Vendendo questo pacchetto insieme si può allungare la stagione turistica". Lo ha detto il ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini, nel corso della cerimonia d'inaugurazione della nuova caserma a Cagliari dei carabinieri del Nucleo tutela patrimonio culturale. Nel suo intervento il ministro ha evidenziato come l'attività svolta dai militari del Nucleo sia di "eccellenza e riconosciuta in tutto il mondo", soffermandosi poi sui rischi che corrono i patrimoni culturali. "In passato - ha sottolineato - capitavano i furti, i fatti illeciti, anche la distruzione di luoghi della cultura, di monumenti, durante i conflitti, nelle aree di guerra, ma questo avveniva in modo casuale. Oggi invece stiamo assistendo a un fenomeno nuovo, cioè la distruzione di monumenti e luoghi della cultura proprio in quanto simboli di culture e religioni diverse. Che vengono distrutti per il grande impatto mediatico, per dimostrare come il terrorismo riesca a colpire o vengono scelti come cornice, come è avvenuto a Palmira, di orribili atti contro l'uomo". "Sono monumenti e luoghi patrimonio dell'umanità - ha concluso Franceschini -, per questo la comunità internazionale è giusto che si mobiliti per difenderlo e tutelarlo. Proprio per questo, potendo fare affidamento sull'esperienza dei carabinieri della Tutela del patrimonio, noi potremo svolgere un ruolo di guida per salvaguardare i beni culturali, anche con la creazione dei Caschi Blu della cultura".

CASERMA INTITOLATA A CARABINIERE MORTO - "È importante l'apertura di questa nuova sede del Nucleo tutela patrimonio, che opera a Sassari dal 2001, qui a Cagliari potrà lavorare con più funzionalità e risparmio economico. La presenza degli alloggi consentirà di operare al meglio per la tutela preventiva e per la repressione, dagli scavi, alla ricettazione, alla falsificazione". Lo ha detto il comandante generale dell'Arma dei carabinieri, il generale Tullio Del Sette, nel corso della cerimonia di inaugurazione della nuova caserma del Nucleo tutela patrimonio culturale alla presenza anche del ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini. Alla cerimonia hanno partecipato, tra gli altri, il presidente della Regione Francesco Pigliaru, la sottosegretaria Francesca Barracciu, il sindaco di Cagliari Massimo Zedda e le autorità civili e militari. La sede è stata intitolata all'appuntato Francesco Deias che 2008, in servizio alla Compagnia di Dolianova, perse la vita per salvare il conducente di un mezzo ribaltatosi a San Sperate. Alla cerimonia ha preso parte il padre, la moglie dell'appuntato e il figlio che ha anche letto la preghiera del carabiniere.

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