Hanno risposto alle domande del gip di Sassari, Carla Altieri, respingendo ogni addebito a loro carico. Sono durati oltre tre ore gli interrogatori di garanzia nei confronti di Livio Russo, vicedirettore della centrale E.On di Fiumesanto, a Porto Torres (Sassari), e di Alessandro Muscas, rappresentante legale della Lithos srl, accusati dalla Procura di Sassari di inquinamento ambientale doloso insieme a Marco Bertolino, direttore a Fiumesanto, Salvatore Signoriello, amministratore delegato di E.On Produzione per lo stesso stabilimento, e Paolo Venerucci, direttore delle Risorse umane e dello Sviluppo territoriale di E.On Italia. Cinque giorni fa Bertolino e Russo erano stati arrestati, finendo entrambi ai domiciliari, mentre per gli altri tre manager era scattata l'interdizione per due mesi dai rispettivi incarichi. Al termine di un'inchiesta basata anche su numerose intercettazioni, il sostituto procuratore Carlo Scalas ha maturato la convinzione che i cinque sapessero ciò che di grave per l'ambiente stesse succedendo all'interno della centrale, con conseguenze devastanti per il suolo, il sottosuolo e le acque del Golfo dell'Asinara. Assistito dall'avvocato Maria Laura Vargiu, Muscas - la cui azienda si era occupata delle analisi sui terreni inquinati - ha risposto punto per punto, anche sul piano tecnico, ai rilievi rimossi. Ma anche Russo, difeso dal legale Giuseppe Conti, non si è sottratto alle domande del gip Altieri, che assumerà una decisione solo dopo aver ascoltato anche Bertolino, Signoriello e Venerucci, i cui interrogatori sono fissati per mercoledì 22.
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