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Pecorino romano verso 10 euro al kg

Pecorino romano verso 10 euro al kg

Coldiretti,prezzo prodotto da trasformare almeno a 1,16 al litro

CAGLIARI, 04 marzo 2015, 21:16

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Inarrestabile la scalata del prezzo del pecorino romano che sale di settimana in settimana. Abbattuto a gennaio il muro dei 9 euro al chilogrammo, adesso punta ai 10 euro. Da lunedì il prezzo medio del principale prodotto del latte ovino sardo ha toccato, infatti, i 9,20 euro. Il prezzo del latte si sta adeguando a quello del formaggio con contratti oltre l'euro "anche se con un anno di ritardo - ha reso noto Coldiretti -. Il pecorino che si sta vendendo a prezzi record è quello prodotto con il latte munto lo scorso anno, pagato ai pastori ad un media di 0,85 centesimi. Mentre dai calcoli fatti, con il Romano a 9 euro il latte dovrebbe essere pagato a 1,16 euro". "Una buona azienda nei momenti positivi si struttura e si rafforza approntandosi ad affrontare eventuali periodi di crisi" spiegano il presidente Coldiretti Battista Cualbu ed il direttore Luca Saba che si sono detti "preoccupati dalla lentezza della Giunta regionale che convoca le parti della filiera ogni sei mesi. La politica, per essere efficace, deve essere più veloce nelle decisioni e nelle azioni, non può continuare ad avere un passo diametralmente opposto al mondo economico". "Le nostre proposte sono note da tempo - aggiunge il presidente Cualbu -. Abbiamo chiesto alla Giunta di istituire il contratto interprofessionale per costruire un progetto di filiera che assicuri maggiore sicurezza a tutto il comparto oggi in balia degli umori del mercato, ma pur essendo un'idea condivisa continua a non avere risposte concrete. Chiediamo, in poche parole, un contratto unico per tutte le parti, sia per chi vende e sia per chi compra (industriali e cooperative). Insistiamo nel chiedere alla Regione di assumere il ruolo di coordinatore e procedere celermente nell'istituzione del contratto interprofessionale mettendo in pratica ciò che la normativa europea ci suggerisce. Questo ci consentirebbe di strutturare la filiera, stabilizzare il mercato e tutelare tutti gli operatori, in particolare i produttori, quelli che pagano maggiormente l'assenza di regole sia nelle fasi negative che in quelle positive come queste".

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