"Il più grande sequestro per equivalente di natura tributaria mai messo a segno in Italia".
Così il procuratore di Tempio Pausania, Domenico Fiordalisi, ha definito il provvedimento di sequestro preventivo pari a 132,8 milioni di euro a carico di imprenditori italiani e stranieri, legato alla cessione della Costa Smeralda, avvenuta tre anni fa, che avrebbe creato plusvalenze per 482 milioni di euro.
Al momento sono stati sequestrati beni per oltre 10 milioni di euro, tra case di lusso a Roma, Milano e Arzachena, conti correnti, partecipazioni societarie e, anche, una lussuosa auto Aston Martin.
Il procuratore Fiordalisi ha spiegato stamani che il complesso intreccio di società con sede in paradisi fiscali, tra cui le isole Cayman, "avrebbe consentito ai protagonisti della vendita di evitare di pagare tasse anche al Lussemburgo, dove sarebbe avvenuta la transazione".
All'incontro con la stampa erano presenti anche il comandante della Guardia di Finanza, colonnello Francesco Tudisco, il comandante provinciale dei Carabinieri, colonnello Giovanni Adamo, e il direttore provinciale dell'Agenzia delle Entrate, Angelo Capula.
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