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>>>ANSA/ Maxi evasione vendita Costa Smeralda, sequestrati 132 mln

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Da Barrack al Qatar, contestata plusvalenza da 482 milioni

TEMPIO PAUSANIA, 19 febbraio 2015, 17:00

Redazione ANSA

ANSACheck

inchiesta cessione Costa Smeralda - RIPRODUZIONE RISERVATA

inchiesta cessione Costa Smeralda - RIPRODUZIONE RISERVATA
inchiesta cessione Costa Smeralda - RIPRODUZIONE RISERVATA

di Antonella Manca

Il mare limpido della Costa Smeralda viene offuscato dagli ultimi sviluppi dell'indagine coordinata dalla Procura di Tempio Pausania legata alla cessione dei suoi 'gioielli', avvenuta nel 2012 per 600 milioni di euro, dalla Colony Capital del finanziere americano di origine libanese, Tom Barrack, alla Qatar Holding Investments, il fondo sovrano del Paese arabo. Un passaggio che avrebbe creato plusvalenze per 482 milioni di euro nascoste al fisco italiano.
    Da questa mattina sono in corso in Italia e all'estero dei provvedimenti di sequestro preventivo per un valore di 132.790,425 euro nei confronti degli indagati, italiani e stranieri, coinvolti nella maxi evasione fiscale. "Il più grande sequestro per equivalente di natura tributaria mai messo a segno in Italia", ha detto il procuratore di Tempio titolare dell'inchiesta, Domenico Fiordalisi, incontrando i giornalisti dopo l'operazione condotta dal nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza di Sassari.
    Nel mirino imprenditori e uomini d'affari di tutte le nazionalità: belgi, francesi, americani, lussemburghesi e anche italiani - a quanto pare nessuno di questi sarebbe residente in Sardegna - ai quali sono stati sequestrati al momento beni per oltre 10 milioni di euro - il 10% di quanto previsto nell'ordinanza della Procura - tra case di lusso a Roma, Milano e Arzachena, conti correnti, partecipazioni societarie e perfino una lussuosa auto Aston Martin.
    Il complesso intreccio di società con sede in paradisi fiscali, tra cui le isole Cayman, "avrebbe consentito ai protagonisti della vendita di evitare di pagare tasse anche al Lussemburgo, dove sarebbe avvenuta la transazione". Secondo gli accertamenti della Guardia di Finanza, l'operazione di cessione prevedeva articolate modalità tecnico-contabili per evitare la tassazione in Italia, creando intenzionalmente società "esterovestite" in un Paese a regime fiscale favorevole, il Lussemburgo, a seguito di pregresse operazioni svolte nelle isole Cayman, in Olanda e in America.
    Questo - dice l'accusa - nonostante l'intero portafoglio immobiliare della Costa Smeralda venisse gestito da società italiane. Nell'ambito dell'indagine, i finanzieri avevano sentito a metà gennaio, come persone informate dei fatti, Tom Barrack e un suo stretto collaboratore italo-svizzero, protagonisti del passaggio al fondo del Qatar.
    Ora l'ombra di una maxi evasione incombe sull'esclusivo paradiso delle vacanze creato negli anni Sessanta dal principe Aga Khan in un angolo incontaminato - e all'epoca desertico - del nord Sardegna. Nel 2003 la prima cessione a Barrack, quindi nel maggio 2012 la vendita al fondo sovrano Qatar Holding, che fa capo all'emiro Hamad bin Kalifa al Thani e che da anni colleziona 'gioielli' in tutta Europa e nel mondo.

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