Il decreto di ieri del Consiglio dei Ministri straordinario sull'Imu agricola va nella direzione da noi auspicata come criterio generale, nel particolare la modifica va integrata e declinata alle caratteristiche della nostra regione". Così il presidente e il direttore regionale della Coldiretti, Battista Cualbu e Luca Saba, giudicano la decisione del governo, che ha rivisto i criteri altimetrici dell'Imu agricola, esentando tutti i comuni montani e favorendo i coltivatori diretti e gli imprenditori agricoli professionali, nonché quelli parzialmente montani se affittati a quest'ultimi.
I vertici della Coldiretti si appellano alla Giunta regionale "affinché non abbandoni gli agricoltori e, proseguendo nella direzione tracciata dal ministro Martina, si attivi per il riconoscimento delle specificità della nostra isola e per l'estensione dell'esenzione a tutti i coltivatori diretti e agli imprenditori agricoli professionali, nonché a quei Comuni da sempre indicati come svantaggiati". Per la Coldiretti con questi criteri "dei 331 comuni cosiddetti svantaggiati, che con i vecchi criteri erano esentati dal pagamento dell'Imu, ben 113 adesso perderanno questo diritto. Con le nuove regole si verranno a creare purtroppo situazioni che possiamo definire anomale: i comuni di Sedilo e Ottana, per esempio, prima non pagavano perché zona svantaggiata, e ora invece pagano perché zona non montana. Allo stesso modo si vengono a creare diverse casistiche, dove paesi confinanti hanno un trattamento diverso: è il caso di Borutta (che ora paga) e i confinanti Thiesi o Bessude (che sono esenti)".
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