Oltre tremilaseicento laboratori
e botteghe artigiane che si occupano di agroalimentare. Tra
queste centottanta si occupano di prodotti di eccellenza con
marchi Dop, Igp e Stg. Una "industria" che si fa valere anche
nell'export con vendite per 166 milioni di euro. Sono i
risultati sulla Sardegna del Dossier sull'artigianato alimentare
elaborato dall'Ufficio studi nazionale di Confartigianato sui
dati del terzo trimestre 2014 del ministero delle Politiche
agricole e alimentari.
Dall'associazione, proprio sotto le feste, arriva un invito.
In due parole: comprate sardo. "Anche un solo acquisto di questo
genere - sottolinea la presidente Maria Carmela Folchetti - è un
piccolo valore che può contribuire a dare ulteriore forza a un
comparto che è tra i pochi a resistere alla crisi garantendo
occupazione e lavoro a decine di migliaia di lavoratori sardi".
Delle quasi 3.662 imprese attive nell'alimentare, 1.443 sono
pasticcerie, panifici e gelaterie, 1.656 sono attive nei servizi
da asporto, 236 sono pastifici, 53 sono attive nella lavorazione
e trasformazione della carne, 44 nel lattiero caseario, 48
nell'ambito delle spezie e condimenti, 42 nella produzione di
oli e grassi vegetali e animali, 27 nella lavorazione e
conservazione di frutta, ortaggi e pesce, 32 nell'ambito dei
vini, birre e distillati vari, 34 nella lavorazione delle
granaglie e altre 47 in altre produzioni.
A livello provinciale, a Cagliari ci sono 1.461 imprese, a
Sassari 1.175, a Nuoro 728 e a Oristano 298.
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