"Delrio sa bene che i soldi sono
bloccati da Roma, il Governo rispetti gli impegni". Lo afferma
il consigliere regionale di Forza Italia, Ugo Cappellacci,
riguardo alle polemiche sui fondi dopo l'alluvione in Sardegna
del novembre 2013. "Mi vedo costretto a ripetere a Delrio -
aggiunge l'ex governatore - la risposta che diedi nel 2013
all'allora ministro Orlando che, sbarcato in Sardegna, puntò il
dito contro la Regione e le istituzioni locali per la mancata
spesa di 27 milioni per la difesa del territorio: quei soldi
sono stati bloccati da Roma, dal meccanismo demenziale del patto
di stabilità e dalla rigidità dei ragionieri del Governo.
Dopo la smentita - ricorda - Orlando abbozzò delle scuse. E a
distanza di un anno confermo anche che per altre Regioni del
Nord vi è stata una sensibilità diversa".
Per quanto riguarda il dopo-alluvione Cappellacci ricorda che
"nei tre mesi in cui noi eravamo alla guida della Regione, la
Giunta ha stanziato immediatamente 12 milioni ai quali si sono
sommati altri due del Consiglio e ulteriori 10 milioni a
dicembre. Con l'ultima Finanziaria abbiamo stanziato ulteriori
40 milioni di euro contro il rischio idrogeologico. E' stata la
nostra Giunta inoltre - prosegue - a sbloccare l'annosa
questione dell'attivazione del centro funzionale, come definito
dalla delibera del settembre 2013 e da quelle successive. Questo
ha consentito all'attuale esecutivo regionale di poter
concludere il nostro lavoro a pochi giorni dal suo insediamento,
per una volta all'insegna di una positiva continuità
amministrativa".
Cappellacci ricorda che il fabbisogno dei territori colpiti,
secondo la stima del commissario straordinario, è oltre di 650
mln e che come quello Letta anche il governo Renzi "ancora non
ha mantenuto gli impegni assunti". Delrio, che viene "dal mondo
di chi fa politica sul territorio e ben conosce le problematiche
vissute da chi guida un Comune o una Regione e in passato, ha
dimostrato ammette - una sensibilità diversa rispetto ad alcuni
suoi colleghi del Governo". L'augurio dell'ex governatore è ora
"che non si adegui all'andazzo degli scaricabarile romani, ma si
renda parte attiva affinché l'esecutivo rispetti gli impegni. Se
ciascuno farà la sua parte il sistema dello scaricabarile
finalmente sarà archiviato una volta per tutte".
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