"Come può il sottosegretario dire che non c'è discriminazione? Il Governo Renzi sull'alluvione imbroglia i sardi". Il deputato di Unidos Mauro Pili commenta così le parole di oggi di Graziano Derio, con il quale l'ex governatore ha avuto un confronto duro alla Camera durante la presentazione da parte di Pili di un'interpellanza sui fondi per l'alluvione del 2013 in Sardegna. Il deputato sardo spiega che nel provvedimento sull'emergenza in Emilia Romagna di quest'anno "sono stati stanziati immediatamente 210 milioni di euro, con una spesa massima potenziale, attraverso l'utilizzo di quei 210 milioni in parte per contrarre mutui agevolati, di 450 milioni di euro. Per la Sardegna 20 milioni di euro. Dove sta la proporzione?". E sottolinea che "in Emilia Romagna il danno censito è molto minore di quello censito in Sardegna". Per l'ex governatore Delrio ha fornito risposte "generiche e fumose senza assumere nessun impegno finanziario concreto e smentendo di fatto chi aveva annunciato somme per 500 milioni per la Sardegna". Sull'alluvione, sottolinea, "il Governo offende la Sardegna. In 270 giorni zero risorse, solo inganni Per l'alluvione in Emilia Romagna 340 giorni di sgravi in Sardegna solo 40 giorni".
"Ci attendevamo e mi attendevo - ha continuato Pili - una risposta compiuta, non un impegno generico: 'Ci impegniamo a liberare risorse per il Patto di stabilità'. No! Bisogna scrivere, nella legge di stabilità, che la priorità uno è l'emergenza alluvione in Sardegna e che tutte le opere censite, nell'ambito dei 700 milioni di euro dal commissario governativo per l'emergenza alluvioni in Sardegna, sono escluse dal Patto di stabilità, almeno per le risorse che già esistono. Sarebbe bastato questo per dare delle risposte compiute, ma sarebbe stato molto più corretto dire che non si annunciano 200 milioni.
Lo ha già fatto Letta. Venti giorni dopo l'alluvione ha annunciato 200 milioni di euro. Siccome dalla caduta di Letta ad oggi sono trascorsi oltre 270 giorni, mi domando: cosa ha fatto il Governo Renzi di concreto? Niente!".
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