"Abbiamo inviato alla direzione
regionale dei Beni culturali una richiesta di accesso agli atti
per fare luce sull'assegnazione del recupero, dell'indagine
scientifica e valorizzazione delle aree archeologiche di Mont'e
Prama e Tharros". Lo ha dichiarato il consigliere di Forza
Italia Ugo Cappellacci, dopo l'annuncio fatto dal
sottosegretario Francesca Barracciu dell'affidamento dei lavori
a una ditta emiliana. "Ha aperto una serie di interrogativi, che
devono essere chiariti" spiega l'ex governatore.
Forza Italia vuole sapere con quali motivazioni "è stata
seguita una procedura negoziata senza previa pubblicazione del
bando, che individua a priori la rosa dei partecipanti" e
perché, di fronte a una scoperta di tale livello, "il ministero
non ha scelto altri strumenti amministrativi per garantire il
massimo livello di pubblicità, di trasparenza e per dare a tutti
i soggetti interessati la possibilità di partecipare".
Cappellacci sottolinea che, se dalle carte dovesse essere
confermato il ribasso d'asta del 29%, "vorremmo altresì capire
quali prestazioni dovrebbero essere effettuate e quanto durerà
la somma stanziata". L'ex governatore ribadisce "la necessità di
revocare, almeno per ragioni di opportunità, questa discutibile
procedura". Insiste inoltre sul fatto che la vicenda dimostra
ancora una volta "la necessità di rivedere le funzioni sui beni
culturali, attraverso un ampliamento dell'autonomia della
Regione in questa delicata materia". E che "la Sardegna deve
riappropriarsi della custodia della propria storia".
Forza Italia annuncia, infine, che riproporrà in Consiglio
regionale la rivendicazione delle funzioni relative ai beni
culturali, pensando di realizzare i cantieri culturali che
offrano lavoro ai giovani sardi e "di dar vita a una sorta di
'Monumenti Aperti' tutto l'anno, permanente".
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