Quest'anno in Puglia sono stati
risparmiati 60 milioni di metri cubi di acqua grazie ad
interventi strutturali e tecnologie applicate nella lotta
all'emergenza idrica. E' quanto emerso oggi alla Fiera del
Levante di Bari nel convegno su 'L'emergenza idrica tra
cambiamenti climatici, fabbisogni irrigui emergenti ed
innovazione delle infrastrutture'. All'incontro sono
intervenuti, tra gli altri, i presidenti del Consiglio e della
Giunta regionale, Mario Loizzo e Michele Emiliano, del Consiglio
di amministrazione di Aqp, Nicola De Sanctis, del comitato
tecnico-scientifico d'Ipres, Nicola Di Cagno, ed il commissario
del consorzio di bonifica Sud Puglia, Alfredo Borzillo.
"Con 188 milioni di metri cubi d'acqua contenuti nei sei
principali invasi lucani a servizio di Aqp - ha detto Loizzo -,
un quarto della capacità e quasi la metà rispetto al 2016, la
situazione è allarmante e richiede l'esecuzione urgente di opere
infrastrutturali". "Il problema sarà ciclico ed è legato - ha
spiegato - ai cambiamenti climatici, con precipitazioni
catastrofiche che seguono le fasi prolungate di siccità. Se
quella della primavera-estate 2017 ha causato la richiesta dello
stato di calamità di undici regioni e ha visto Roma in stato di
quasi-razionamento idrico, è perché - ha sostenuto Loizzo - dopo
decenni di investimenti è prevalso l'abbandono negli ultimi
30-40 anni, da parte della politica nazionale e delle
istituzioni".
"Occorre dare subito una risposta, col necessario realismo,
individuando - secondo Loizzo - un percorso quanto più possibile
condiviso, per programmare azioni strutturali nell'immediato
futuro". "Va messa mano alla revisione integrale del Piano di
gestione della risorsa idrica", ed altro tema da affrontare -
secondo Loizzo - deve essere "l'introduzione di un sistema
tariffario trasparente, con agevolazioni a tutela dei ceti
sociali meno abbienti. Una singola tariffa nazionale, sul
modello del sistema energetico e del gas, scorporata dagli
investimenti nella depurazione, riportati nella fiscalità
generale".
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