Cosimo Nardelli, il 61enne
pregiudicato ucciso ieri sera a Taranto con almeno cinque colpi
di pistola davanti alla sua abitazione in via Cugini 7, era
uscito da poco dal carcere dove aveva scontato 17 anni di
reclusione in seguito alla condanna per concorso nell'omicidio
del 27enne Alessandro Cimoli, ammazzato con alcune coltellate il
31 agosto del 2006 all'uscita di una masseria abbandonata nelle
campagne tra Faggiano e Talsano. Gli inquirenti non escludono la
pista della vendetta legata a quell'episodio.
Secondo le prime ricostruzioni fornite dagli investigatori,
Nardelli aveva appena parcheggiato il suo scooter e mentre si
avvicinava al portone della sua abitazione è stato raggiunto da
una raffica di colpi di pistola all'addome e in altre parti del
corpo. L'uomo è stato poi soccorso e trasportato con un'auto
privata in ospedale, ma è deceduto poco dopo il suo arrivo al
pronto soccorso.
Sul luogo dell'agguato, lungo la strada che costeggia il
muraglione dell'Arsenale militare, sono intervenuti gli agenti
della squadra mobile, guidati dal dirigente Cosimo Romano, e gli
uomini della polizia scientifica, che hanno effettuato i
rilievi, recuperando una dozzina di bossoli. I proiettili hanno
colpito anche un'auto parcheggiata davanti al portone
dell'abitazione della vittima.
I poliziotti già nel corso della notte hanno effettuato
controlli e perquisizioni e ascoltato familiari e amici di
Nardelli per risalire all'autore o agli autori dell'agguato
mortale.
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