Nel 1982,
"c'era un'Italia in profonda crisi, sia economica che politica.
Eravamo in momenti bui. Tra il rosso e il nero del
terrorismo,arrivò l'azzurro che cercò di mettere un po' di
pace". Così Marco Tardelli ricorda con l'ANSA la vittoria
italiana ai mondiali di calcio del 1982, ai quali è stato
dedicato un incontro nella giornata inaugurale della 21/a
edizione de Il libro possibile Festival (festival sostenuto da
Pirelli) a Polignano a Mare (Bari). Un trionfo sportivo al
centro anche del documentario Italia 1982 - Una storia azzurra
diretto da Coralla Ciccolini, costruito sulle interviste con
Fulvio Collovati, Beppe Dossena, Franco Selvaggi e Marco
Tardelli, presentato al Taormina Film Fest 68, e al cinema con
un'uscita evento l'11, 12 e 13 luglio.
La cosa bela di quella squadra "è che sono veramente serviti
tutti. Io faccio sempre l'esempio di Franco Selvaggio, che
praticamente non ha mai giocato al Mondiale. Eppure lui era
l'anima della squadra, dava coraggio a tutti nelle notti passate
a parlare, ci teneva allegri con le sue battute". Anche "quella
vittoria - aggiunge Tardelli, protagonista dell'incontro insieme
alla compagna, la giornalista Myrta Merlino e al presidente
della Regione Puglia Michele Emiliano - contribuì a far
ripartire il Paese.Secondo me lo sport ha ancora quel potere di
unire, pensiamo alle Olimpiadi, dove i nostri atleti hanno fatto
cose stellari. Ci siamo molto uniti anche per la vittoria agli
Europei di calcio. Purtroppo dopo abbiamo dato risposte meno
esaltanti, ma L'italia ha buoni giocatori e un ottimo
allenatore, potrà ripetersi".
Noi italiani, "siamo sempre i primi a darci addosso -
sottolinea - dovremmo imparare ad essere più positivi. Anch'io
prima facevo prevalere l'autocritica, poi forse la maturità mi
ha insegnato qualcosa"
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