"La ricostruzione è necessaria, è
come uscire dal guscio in cui ci siamo trovati rinchiusi per
causa della pandemia. Questo ha fatto mettere in evidenza una
naturale pigrizia nei rapporti con gli altri e con la realtà,
con la vita pubblica e sociale. E' necessaria una riscossa. Il
volontariato è un'opportunità straordinaria per uscire da noi
stessi e incontrare l'altro". Sono le parole pronunciate da
monsignor Filippo Santoro, arcivescovo di Taranto, che oggi
partecipa all'evento conclusivo del XIII Meeting del
Volontariato, nel Castello Svevo di Bari, dal titolo "L'altro
che è in me: ricostruzione".
"L'unica salvezza è uscire dall'individuo isolato e andare verso
il noi. In questo senso - ha detto monsignor Santoro - ci aiuta
tantissimo l'enciclica di Papa Francesco 'Fratelli tutti', dove
presenta l'icona del buon samaritano, uno che era straniero e si
interessa del ferito e non volge lo sguardo altrove, si cura di
lui. Questo è l'atteggiamento giusto, quello del prendersi cura,
del servizio per le persone. Ed è altrettanto importante la cura
dell'ambiente, così si costruisce un bene comune che abbraccia
la casa in cui viviamo, una casa comune che dobbiamo salvare".
Il Meeting, organizzato dal Centro servizi volontariato San
Nicola di Bari, ha riunito nella sala Murat in piazza del
Ferrarese centinaia di associazioni di volontari, una numerosa
rapprsentanza delle oltre 1.600 che fanno parte del CSV, che si
sono alternate negli stand per quattro giorni con iniziative di
sensibilizzazione e distribuzione di materiale informativo.
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