Avvocati baresi in stato di
agitazione permanente per la situazione dell'edilizia
giudiziaria penale costretta da oggi a celebrare le udienze di
rinvio dei processi ordinari in tensostrutture montate dalla
Protezione civile nel parcheggio esterno del Palagiustizia di
via Nazariantz, dichiarato inagibile per rischio crollo.
Dopo una lunga e animata assemblea dei penalisti che si è
tenuta sotto una delle tre tende, gli avvocati hanno deliberato
"all'unanimità la richiesta a tutte le autorità competenti di
una sede unitaria che possa accogliere tutti gli uffici
giudiziari penali, anche se comunque provvisoria - ha detto il
presidente della Camera Penale di Bari Gaetano Sassanelli - in
attesa della realizzazione della soluzione definitiva del polo
della Giustizia". Gli avvocati si dicono inoltre contrari alla
sospensione dei termini processuali e di prescrizione. "Il
cittadino che aspetta giustizia non può pagare per le
inefficienze della politica" ha detto il presidente dell'Ordine
Giovanni Stefanì.
"Gli avvocati e i cittadini baresi subiscono oggi un affronto
per fatto altrui. Se avessimo avuto un Emiliano e un Decaro in
meno - dichiara Francesco Paolo Sisto - oggi la Cittadella della
Giustizia sarebbe realtà e anziché sotto le tende infuocate,
potremmo esercitare la nostra professione in un ampio e
dignitoso palazzo".
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