La Cittadella della Giustizia di Bari
potrebbe essere "completa e agibile in tempi rapidi e certi,
entro cioè il termine massimo di 30 mesi dall'avvio dei lavori,
anticipando, nel termine di 18 mesi, la realizzazione
dell'edificio destinato alla giustizia penale, attesa la
situazione di precarietà e urgenza". Lo dichiara in una nota
l'ingegnere barese Michele Cutolo, progettista della cittadella
proposta 15 anni fa dall'impresa Pizzarotti di Parma e mai
realizzata per via di un battaglia giudiziaria con il Comune di
Bari che è arrivata fino alla Corte Europea.
Il progetto prevedeva un polo unico per gli uffici giudiziari
baresi nelle vicinanze dello Stadio San Nicola di Bari e sarebbe
stato realizzato con la formula del project financing,
utilizzando unicamente fondi privati con un accordo sulla
locazione futura. Nella nota, inviata al procuratore di Bari,
Giuseppe Volpe, e per conoscenza al Presidente della Repubblica,
ai Presidenti di Senato e Camera, ai vertici degli uffici
giudiziari baresi, al Ministero della Giustizia e agli avvocati,
Cutolo ripercorre la vicenda giudiziaria ritenendo che la
partita non sia ancora chiusa e che, al contrario, ci sia spazio
per riconsiderare il progetto. Cutolo ripropone dunque il
progetto della Cittadella della Giustizia, assicurando
"requisiti funzionali e ambientali di straordinaria modernità e
valenza", "la prima grande opera pubblica nel Paese a 'consumo
0', essendo prevista autoproduzione da esclusiva fonte solare
dell'intera quantità di energia consumata, con impianti e
apparecchiature alimentate da sola energia elettrica e, quindi,
con 'emissione 0' di C02 nell'ambiente".
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