Per il presidente della Regione
Puglia, Michele Emiliano, "nel giorno in cui l'Italia ricorda
Paolo Borsellino e i cinque agenti della sua scorta, misuriamo
ancora una volta l'affetto, la gratitudine, la riconoscenza
degli italiani onesti verso un grande magistrato, un servitore
dello Stato, un eroe civile". "Ciò che abbiamo imparato da lui -
dice - è che la mafia non scompare con la sequenza delle catture
e delle pene inflitte. Agli studenti amava ripetere come la via
repressiva, da sola, non fosse sufficiente e che fosse
necessaria la costruzione di uno status sociale, di un recinto
di diritti, di più partecipazione e più democrazia. L'antimafia
vera tocca a noi costruirla giorno per giorno".
"È questa la lezione di Paolo Borsellino ed è questo - rileva
Emiliano - ciò che dobbiamo continuare a fare: veicolare con
azioni concrete i valori della legalità, della giustizia e della
difesa della nostra Costituzione". "Danneggiare i simboli della
lotta alla mafia - conclude Emiliano con riferimento
all'episodio della targa di Rosario Livatino - come farebbero
dei teppisti di quartiere dà il segno della vergogna della quale
si sono ricoperti i mafiosi".
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