(di Roberto Buonavoglia)
Anche questa
volta dietro lo scontro frontale tra due treni in Puglia ci sono
un errore umano e un binario unico, così come avvenne quasi un
anno fa, il 12 luglio 2016, tra Andria e Corato: 23 morti e 50
feriti nell'incidente della Ferrotramviaria. Oggi, invece, la
collisione si è verificata tra San Donato di Lecce e la frazione
di Galugnano e ha riguardato due convogli delle Ferrovie del Sud
Est, società recentemente acquisita da Ferrovie dello Stato. Il
bilancio dello scontro è di 10 contusi e 5 feriti, tra cui un
macchinista. Una donna ha riportato le ferite più gravi: ha una
lesione lacero-contusa alla fronte che è stata suturata. Poteva
andare peggio. Uno dei due convogli era fermo al segnale di
ingresso della stazione di Galugnano, mentre l'altro - spiegano
da FSE - è partito in direzione Lecce non rispettando il segnale
rosso. Quindi, un errore umano, così come avvenne sulla
Andria-Corato dove - secondo le indagini - il capostazione di
Andria diede il via ad un treno dimenticandosi che dalla parte
opposta, da Corato, era partito un altro convoglio. L'impatto
avvenne ad oltre 100 chilometri orari.
In attesa che la Procura di Lecce (che ha già sequestrato
scatole nere, documenti, ascoltato testimoni e nominato un
consulente) accerti le cause dell'incidente di San Donato, sono
scoppiate anche in questo caso le polemiche sulla sicurezza
della rete ferroviaria in concessione in Puglia. Con la
"programmazione 2007-13 dei Fesr - spiega l'assessore pugliese
ai Trasporti, Giovanni Giannini - la Regione Puglia stanziò 83
milioni per la sicurezza ferroviaria, in particolare per il
montaggio degli Scmt (Sistema automatico di controllo marcia
treno, ndr) a bordo treno e a terra. Alle Ferrovie del Sud Est
(FSE) furono assegnati 36 milioni che la società ha utilizzato
solo in minima parte, non avendo rispettato il termine di
scadenza per l'utilizzo dei fondi Por". Sulla linea è attivo il
sistema di sicurezza 'conta assi', che in caso di linea già
impegnata da un convoglio, fa scattare il semaforo rosso per
altri treni sulla linea. Ma neppure questo ha evitato la
sciagura.
"È assurdo - tuona il governatore Michele Emiliano - che le
Regioni italiane non abbiano alcun potere di vigilare ed
eventualmente bloccare quelle linee ferroviarie che non
risultino assolutamente sicure". Emiliano parla dello "scandalo"
delle FSE e si augura che la magistratura accerti "le
responsabilità dei tanti che hanno spolpato una società della
quale è stato azionista unico per decenni il Governo della
Repubblica, e ha oggi contribuito oggettivamente alla
mancata realizzazione, anche su quel tratto ferroviario, di
sistemi di sicurezza per i quali la Regione Puglia aveva già
messo a disposizione delle FSE il denaro necessario". Ma questa
è una materia sulla quale è al lavoro da tempo la magistratura
che indaga sul saccheggio della società che ha debiti per 200
milioni e che è stata ammessa oggi al concordato preventivo.
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