Il binario unico è ancora teatro di
uno scontro fra treni. Questa volta è accaduto in Salento e ha
causato il ferimento di una quindicina di passeggeri e di un
macchinista. E' passato solo poco meno di un anno, era il 12
luglio 2016, dall'incidente sulla tratta Andria-Corato in cui
morirono 23 persone e altri 50 passeggeri rimasero feriti.
Stando alle indagini della Procura di Trani, ancora in corso,
a causare quell'incidente sarebbe stato un errore umano dovuto
all'utilizzo del blocco telefonico (ritenuto dagli inquirenti
obsoleto e assolutamente non sicuro) su una linea a binario
unico e, da parte dei dirigenti della società Ferrotramviaria,
l'aver omesso "la collocazione di impianti e apparecchiature
tecnologiche - ipotizza la Procura di Trani - deputate alla
protezione della marcia dei treni (Blocco Elettrico Automatico
ovvero Blocco Conta Assi) idonei a prevenire ed evitare il
disastro ferroviario". A undici mesi dell'incidente e con
l'inchiesta penale della magistratura tranese ancora in fase di
indagini, la tratta ferroviaria resta sotto sequestro.
Nell'inchiesta sono indagate 13 persone (il capotreno
superstite, due capistazione, tecnici e amministratori della
società Ferrotramviaria) per i reati, a vario titolo contestati,
di disastro ferroviario colposo, omicidio colposo plurimo e
lesioni personali colpose plurime e omissione dolosa di cautele
contro gli infortuni sul lavoro.
Ai dirigenti della società si contesta, inoltre, di aver
contribuito a causare l'incidente, o meglio "di non averlo
impedito", commettendo una serie di omissioni relative alla
corretta informazione sulle norme che riguardano la sicurezza
dei lavoratori e dei fruitori del servizio ferroviario.
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