La maggioranza di centrosinistra nel
Consiglio regionale della Puglia prova a ricompattarsi dopo la
seconda bocciatura nella Commissione Sanità del Piano di
riordino ospedaliero, con il voto contrario di due consiglieri
di maggioranza, Cosimo Borraccino (Sinistra italiana) e Paolo
Campo (Pd). E' il capogruppo del Partito Democratico, Michele
Mazzarano, a chiarire che "il voto contrario dei due esponenti
della maggioranza vanifica lo sforzo fatto in tanti mesi di
lavoro".
"Il piano è cambiato in meglio - secondo Mazzarano - anche
grazie al lavoro promosso dal presidente Pino Romano, che ha
reso la commissione Sanità il luogo di confronto in cui poter
recepite tutte le istanze, da qualsiasi parte venissero, purché
coerenti con i dettami ministeriali. Bocciare il piano di
riordino ospedaliero per logiche di campanile è stato un atto
grave, lontano dallo spirito del Pd".
Il capogruppo di Noi a Sinistra per la Puglia, Enzo Colonna,
nel definire "un errore dal punto di vista politico il voto
contrario", lo giudica "una sconfitta per tutti". "Il piano è un
provvedimento complesso, destinato a contemperare diverse, a
volte inconciliabili, esigenze e sollecitazioni emergenti dai
territori". "Soprattutto si tratta - aggiunge Colonna - di un
atto di pianificazione le cui valutazioni e scelte sono
imbrigliate da schemi, numeri, parametri, limiti imposti dal
Ministero. Con obiettività va riconosciuto lo sforzo compiuto
dal governo regionale, con inevitabili limiti, che si è mosso
attraverso i ristretti margini definiti dai vincoli statali e
sotto minaccia di commissariamento".
In una nota congiunta i gruppi La Puglia con Emiliano ed
Emiliano sindaco di Puglia invitano gli altri partiti di
maggioranza a fare chiarezza. "Se due consiglieri di
maggioranza, con un chiaro voto politico, non approvano il piano
di riordino vuol dire che la coalizione, nel primo anno e mezzo
di mandato, debba immediatamente approfondire i malesseri in
corso. E questa volta - concludono - come successo per la
mancata elezione dei Garanti, nessuno può puntare il dito contro
la regia occulta delle liste civiche".
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