"Nel pieno dibattito sulle 'unioni
civili', sul figlio ad ogni costo, sulla 'maternità surrogata' e
sul 'caso Vendola', i Medici Cattolici Italiani intendono
sottolineare l'assoluto rispetto per la dignità della vita che
nasce". Lo sottolinea in una nota il presidente Nazionale dell'
Associazione Medici Cattolici Italiani, prof. Filippo M. Boscia.
"Senza demonizzare alcuna persona", i medici cattolici
riaffermano "che ogni modo sostitutivo e unilaterale di
intendere la riproduzione va a schiacciare le armonie biologiche
che la natura ci ha concesso; va ad infrangere ogni armonica
complementarietà che vede la donna fecondata aprirsi alla vita,
'nel nome del padre' e 'nel nome della madre'".
"E' intollerabile - afferma Boscia - che il diritto al figlio
venga celebrato prima di tutto, oscurando lo sfruttamento delle
donne e volutamente ignorando il destino dei più piccoli,
innocenti senza voce".
I Medici Cattolici desiderano riaffermare che "per ogni
coppia che racconta agli amici la propria felicità di aver avuto
un figlio dalle tecniche più avanzate della fecondazione
assistita c'è sempre qualcuno che nell'oscurità, e a volte nel
silenzio più criminoso, ha ceduto, dietro compenso, gameti o
altre parti del proprio corpo, sottoponendosi a trattamenti
altamente invasivi e c'è anche qualcuno che nasce e che non
potrà mai fare appello alla verità del suo nascere".
"In questa nostra modernità, che ha perso ogni riferimento
etico, in questo mondo di esaltazione dei diritti dei più forti,
l'unico soggetto ferito ma senza reali diritti è - secondo il
prof. Boscia - il più piccolo dei piccoli". "Credo - conclude -
che dobbiamo riflettere molto, direi moltissimo e seriamente, su
queste problematiche e su queste forme perverse dell'amore.
Forse la più grande forma d'amore, di un amore certamente molto
sofferto e per questo più prezioso, potrebbe essere proprio la
rinunzia ad un figlio ad ogni costo".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA