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Giubileo: Fisichella, S.Pio e Leopoldo esempi gesti sacrificio

Giubileo: Fisichella, S.Pio e Leopoldo esempi gesti sacrificio

Messa per fine pellegrinaggio a Roma delle spoglie dei due santi

CITTA' DEL VATICANO, 11 febbraio 2016, 17:46

Redazione ANSA

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Rinnegare se stessi, prendere la propria croce ogni giorno e seguire Cristo: tre imperativi, indicati dalle letture liturgiche del giorno, che diventano estremamente concreti nelle vite di Pio da Pietrelcina e Leopoldo Mandic. Li ha richiamati l'arcivescovo Rino Fisichella, presidente del Pontificio Consiglio per la nuova evangelizzazione, durante la messa celebrata stamane all'altare della Confessione della basilica di San Pietro, a conclusione del pellegrinaggio delle urne dei due santi cappuccini in Vaticano. Al termine del rito, le teche con i corpi sono ripartite per far ritorno alle sedi di provenienza: quella di padre Pio, oltre che a Pietrelcina, farà tappa a Benevento e a Foggia prima di rientrare a San Giovanni Rotondo, quella di padre Leopoldo sosta a Loreto e Bologna, poi giungerà a Padova.
    All'omelia, riportata dall'Osservatore Romano, il presule ha fatto notare come la rinuncia sia stata esemplare in padre Leopoldo, il quale voleva essere missionario soprattutto tra i popoli slavi per ricondurli all'unità e voleva essere un predicatore, mentre il Signore gli ha chiesto di rinunciare ai suoi progetti. La sua vita si è svolta così nel silenzio di un piccolo confessionale, che nemmeno il bombardamento del suo convento ha potuto distruggere. Fisichella ha poi sottolineato l'esempio di padre Pio nel portare la croce quotidiana. La sua vocazione è stata quella di recare impressa nel suo corpo la passione stessa di Gesù. Mai come per lui e prima di lui per san Francesco potevano essere valide le parole dell'apostolo Paolo: portiamo sempre nel nostro corpo la morte di Gesù, perché anche la vita di Gesù sia manifesta nella nostra carne. Ha quindi ricordato il grande ministero della confessione che i due hanno svolto quotidianamente: non è altro che portare in sé la morte, ha detto, perché in noi ci possa essere la vita del perdono.
    Con l'arcivescovo hanno concelebrato i due provinciali cappuccini di Foggia e di Venezia e i due rettori dei santuari di Pietrelcina e Padova, oltre a membri del Pontificio Consiglio e a sacerdoti e religiosi. Al termine si è svolta una processione dentro la basilica per permettere alla folla di poter vedere da vicino le urne.
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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