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CRV - "A Palazzo Ferro Fini commemorate le vittime dell'Izourt"

PressRelease

CRV - "A Palazzo Ferro Fini commemorate le vittime dell'Izourt"

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Responsabilità editoriale di CONSIGLIO REGIONALE VENETO

con la presentazione del libro di Renza Bandiera

15 ottobre 2019, 16:01

CONSIGLIO REGIONALE VENETO

- RIPRODUZIONE RISERVATA

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PressRelease - Responsabilità editoriale di CONSIGLIO REGIONALE VENETO

Cultura - A Palazzo Ferro Fini commemorate le vittime dell'Izourt con la presentazione del libro di Renza Bandiera

(Arv) Venezia 15 ott. 2019 -      Trentun nomi scanditi nel silenzio commosso della sala Cuoi di palazzo Ferro Fini sede dell’assemblea legislativa del Veneto. Così il presidente del  Consiglio regionale del Veneto, Roberto Ciambetti, ha voluto ricordare le vittime di quella che passò alla storia come la tragedia dell’Izourt quando “il 24 marzo 1939,  alle 7.30 del mattino - ha ricordato Ciambetti - le baracche del cantiere dove dormivano 31 lavoratori operai del cantiere di lavoro della grande diga che a 1.645 metri sbarrava l’impetuoso corso del Rau d’Artiès ,  furono investite da una violenta una tormenta di neve. Le baracche  scoperchiate e poi crollate, travolsero e seppellirono  i lavoratori. Le condizioni ambientali, le carenti misure di sicurezza  e gli scarsi mezzi di allora impedirono ogni soccorso” . Sono trascorsi 80 anni da quell’eventi e su iniziativa del consigliere regionale Fabiano Barbisan è stato presentato, alla presenza dell’autrice,  il volume di Renza Bandiera “Izourt - Il dramma degli Immigrati italiani sulle dighe dei Pirenei francesi”. Tra i relatori anche Bruno Giuseppe Moretto, past-president dell’associazione Veneziani nel Mondo e l’editore, Carlo Mazzanti,  promotore del premio ”Despatriati”  vinto per l’appunto da Renza Bandiera premiata appunto con la pubblicazione della sua ricerca. Ha porto il suo saluto Jean Pierre Ruffé,  sindaco di Auzet, tra i principali promotori dell’Associazione Ricordate-Izourt  il cui fine sin dal 2002 fu quello di recuperare la memoria di quanto accaduto e raccontare la tragedia del 24 marzo 1939 ma anche testimoniare il ruolo dell’immigrazione italiana nella  costruzione della diga sul Rau d’Artiès. L’autrice nel corso della presentazione si è soffermata principalmente sulle cause del disastro con la singolare combinazione del maltempo e l’improvvisa tempesta di neve ma anche l’improvvida posizione del cantiere e delle baracche ai piedi di un ghiacciaio. Giuseppe Moretto, in passato presidente dell’Associazione Veneziani nel Mondo e sostenitore, anche assieme al consigliere Barbisan, della collaborazione con  Ricordate-Izourt e con l’Alliance Franco-Italienne de Midi-Pyrénées ha ringraziato infine il Consiglio regionale e la Regione del Veneto.

 

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