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CRV - "Piano Triennale di massima 2019-2021 di iniziative e interventi nel settore immigrazione"

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CRV - "Piano Triennale di massima 2019-2021 di iniziative e interventi nel settore immigrazione"

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Responsabilità editoriale di CONSIGLIO REGIONALE VENETO

via libera in aula consiliare alla PDA 95

16 luglio 2019, 14:01

CONSIGLIO REGIONALE VENETO

- RIPRODUZIONE RISERVATA

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PressRelease - Responsabilità editoriale di CONSIGLIO REGIONALE VENETO

CRV - "Via libera alla PDA n. 95 'Piano Triennale di massima 2019-2021 di iniziative ed interventi nel settore dell'immigrazione'"

(Arv) Venezia, 16 lug. 2019   -  Nella seduta odierna, il Consiglio regionale del Veneto ha approvato a larga maggioranza, con un solo astenuto, senza voti contrari, la PDA n. 95, ovvero la proposta di Piano Triennale di massima 2019-2021 di iniziative ed interventi nel settore dell'immigrazione, già licenziata dalla Sesta Commissione.

Così il Relatore, il Presidente della Sesta Commissione, Alberto Villanova (ZP): “Il Piano Triennale 2019- 2021 di iniziative e interventi nel settore dell'immigrazione si presenta come uno strumento di programmazione fondamentale nell'ambito del quale vengono delineate le linee di azione regionale volte a coordinare le iniziative già esistenti, cercando di migliorare la governance generale del "sistema integrazione" e identificando chiare priorità di azione per il triennio 20I9-202I, in continuità con quelle già realizzate o in corso di realizzazione, promuovendo altresì l'attuazione di politiche e programmi di più largo respiro. La finalità di un atto programmatico triennale infatti, è quella di dotare l'intero sistema regionale di specifiche linee d'indirizzo per l'integrazione e condividere la realizzazione degli obiettivi con tutti gli stakeholder, dagli Enti Locali, fino al Terzo Settore e all'associazionismo attivo nel settore dell’'immigrazione. I principi che ne hanno guidato lo sviluppo del presente atto programmatico sono: l'integrazione, un processo complesso che coinvolge aspetti di tipo culturale e sociale sia di chi deve essere integrato sia di chi deve accogliere nel proprio contesto sociale; i percorsi di inserimento socio-economico e di inclusione sociale, che debbono partire dall'analisi territoriale per produrre risultati efficaci e reali; l'integrazione, che richiede la sensibilizzazione della popolazione locale e deve essere basata sui contesti territoriali e sociali ed integrata nel welfare esistente; l'inclusione sociale, che deve passare attraverso un percorso di informazione e conoscenza del contesto culturale e sociale di inserimento da parte dei cittadini stranieri; la necessità di attenzione alle persone con maggiore vulnerabilità, come le donne ed i minori. In continuità con la precedente programmazione, l'obiettivo generale del Piano Triennale 2019- 2021 è quello di promuovere la coesione e lo sviluppo della comunità regionale residente, debellando ogni forma di discriminazione e realizzando politiche di accoglienza, integrazione e rispettose dei diritti umani, sensibili alle condizioni di svantaggio e fragilità dei gruppi beneficiari, sinergiche rispetto alle esigenze e coerenti rispetto ai valori condivisi dalla popolazione ospitante. Nel definire gli obiettivi generali e le linee di indirizzo finalizzate a garantire la piena integrazione sociale e lavorativa dei cittadini stranieri presenti sul territorio regionale veneto, si intende consolidare il pluriennale percorso intrapreso assieme agli attori del territorio, andando a rafforzare e mettere a sistema le esperienze di maggiore successo, favorendone il trasferimento a livello territoriale attraverso pratiche di mutuo apprendimento e miglioramento. Sottolineo, infine, prendendo spunto da un recente fatto di cronaca accaduto nel mio territorio, come sia fondamentale che chi vuole integrarsi e vivere in Italia conosca e rispetti le nostre leggi e costumi e per questo è importante la programmazione regionale in materia di immigrazione. I veneti non sono razzisti, storicamente hanno sempre accolto gli stranieri, ma solo quelli che hanno voluto veramente integrarsi e costruirsi un futuro nel nostro territorio. L’integrazione passa per la scuola ed è quindi naturale che nel Piano prevediamo percorsi formativi per i figli degli immigrati. Ma è fondamentale il rispetto delle regole, su questo no deroghiamo né abbiamo cambiato idea”.

Graziano Azzalin (PD): “Trovo condivisibile, moderno e corretto l’approccio del Piano triennale, che mette a frutto le esperienze passate, investendo nell’integrazione e nella formazione linguistica e multiculturale per favorire l’inserimento della popolazione immigrata. Le azioni descritte interessano oltre 10 mila persone nella nostra Regione, quindi sono importanti. Ma la Regione non è coerente rispetto a quanto scritto nel Piano, perché dovrebbe fare di più, stanziare più risorse, dimostrando quindi con i fatti che gli immigrati sono delle risorse per il nostro Paese. Fino ad ora, non ci sono risorse sufficienti. Ad ogni modo, come Partito Democratico, voteremo a favore”.

Piero Ruzzante (LeU): “Voteremo a favore della Relazione, pur riconoscendo i suoi limiti, per favorire l’integrazione della popolazione immigrata. Sottolineo che senza l’apporto dei cittadini stranieri – soprattutto donne - la nostra società andrebbe in sofferenza, pensiamo solo alla natività che non cresce. Ma soprattutto voglio chiedere alla Regione di sapere la destinazione, e la futura distribuzione, di 150 immigrati che, su proposta del Ministro degli Interni Salvini, d’intesa con la Regione Friuli Venezia Giulia, dovrebbero essere ospitati in Veneto”.

Pietro Dalla Libera (Veneti Uniti): “La Regione Veneto sta facendo pienamente la propria parte in materia di immigrazione e per favorire l’integrazione, ma occorre difendere i confini, contrastare l’immigrazione clandestina, tenendo presente dei nuovi flussi migratori provenienti dai Balcani”.

Claudio Sinigaglia (PD): “E’ giusto studiare i cambiamenti in atto in materia di immigrazione per poter poi calibrare corrette politiche migratorie. E’ innanzitutto cambiata la provenienza della popolazione straniera, che origina ora soprattutto dall’Est Europa e solo in minoranza dall’Africa. Dobbiamo riconoscere che possiamo beneficiare di circa 700/800 milioni in più nel Fondo Sanitario, grazie proprio alla popolazione giovanile immigrata. Gli obiettivi delineati nel Piano, senz’altro positivi, parlano di integrazione e di inclusione, di contrasto alla discriminazione, di formazione linguistica e di sostegno scolastico e inserimento lavorativo degli immigrati, la cui realizzazione sarà affidata alla rete territoriale”.

Marino Zorzato (Area Popolare): “Da quello che ho sentito, voteremo in modo condiviso questa Relazione, ma non posso non cogliere la contraddizione in atto, almeno rispetto a quanto dichiarato in precedenza da alcune Forze politiche. Evidentemente qualcosa è cambiato e qualcuno ha cambiato idea, per esempio in ordine all’accoglienza diffusa”.

Assessore alla Sanità e al Sociale, Manuela Lanzarin: “Il Piano triennale si rivolge solo a chi vive e lavora in Veneto in modo regolare, a persone che si sono sentite discriminate quando per diversi anni abbiamo parlato solo di immigrazione clandestina o irregolare. Non a caso, gli interventi previsti nel Piano riguardano in primis la formazione linguistica degli immigrati, fondamentale strumento di integrazione, il sostegno all’inclusione scolastica e lavorativa. Non abbiamo stretto nessun accordo con la Regione Friuli in tema di accoglienza degli immigrati, tranquillizzo Piero Ruzzante”.

Chiusa la discussione generale, queste le dichiarazioni di voto: Francesca Zottis (PD): “Voteremo a favore della Relazione per favorire l’integrazione e l’inclusione sociale. Non credo che il popolo veneto sia razzista, condividiamo i principi scritti nel Piano ma aspettiamo gli stanziamenti in Bilancio, anche alla luce degli emendamenti che presenteremo per garantire maggiori risorse per dare respiro e concretezza al Piano stesso”.

Piero Ruzzante (LeU): “Sono molto contento che in questo documento siano inclusi e tutelati anche dei diritti dei Rom, non ne faccio certo una questione politica”.

 

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