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CRV - "Mozioni approvate dal Consiglio regionale del Veneto"
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Responsabilità editoriale di CONSIGLIO REGIONALE VENETO
chiesta la convocazione urgente del Comitatone per il caso Grandi Navi a Venezia
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Le mozioni approvate dal Consiglio regionale del Veneto. Chiesta la convocazione urgente del Comitatone per il caso Grandi Navi a Venezia
(Arv) Venezia 11 giu. 2019 - L’assemblea legislativa del veneto ha approvato un a nutrita serie di mozioni ne corso della seduta di martedì 11 giugno. Si è iniziato con l’approvazione della mozione n. 171, prima firmataria Giovanna Negro “Maxi stipendi Rai: la Giunta regionale si attivi presso il governo per impedire nuove scappatoie al tetto economico previsto per i dirigenti pubblici”. Si è è passati quindi all’approvazione della mozione a firma di Maurizio Conte “Il Veneto in ginocchio: eventi straordinari ottobre 2018: la Giunta regionale intervenga presso il Governo per riconoscere urgentemente al Veneto l’autonomia in materia di ambiente, governo del territorio, gestione del demanio, protezione civili e tributi” Ampiamente dibattuta la mozione a firma Sergio Berlato e Massimiliano Barison “Test antidroga per gli eletti nelle istituzioni” alla fine approvata con 22 voti a favore e 14 astenuti. Approvata all’unanimità la mozione ancora a firma Berlato e Barison “Tutela della donna e della maternità per salvaguardare e valorizzare la vita”. Rinviata con voto unanime in commissione la mozione 462 a firma Giovanna Negro “La regione del veneto sostenga una task force contro i bocconi killer agli animali”. A firma del consigliere Dalla Libera la mozione 495 approvata “Italiani in fuga dal Venezuela: la Giunta valuti la possibilità di sostenere i connazionali in rientro da territori di provata crisi umanitaria quali il Venezuela per fare fronte alle prime necessità, preveda una semplificazione burocratica nei riconoscimento delle certificazioni documentali possedute e una maggiore facilità ad accedere al mondo del lavoro in Italia” . Si è passati ad una mozione di attualità, presentata il 4 giugno dal titolo “Grandi Navi Venezia: chi non decide è complici dei danni alla città” primo firmatario il consigliere Bruno Pigozzo e sottoscritta dall’intero gruppo del Pd a cui si sono aggiunti il gruppo Lega e Zaia Presidente. Pigozzo ha ripercorso nel suo intervento di presentazione l’iter della vicenda rammentando la decisione del Comitatone del 2017 favorevole allo scalo a Marghera del traffico croceristico. Articolato il dibattito anche con duri scambi d’accuse in specialmodo tra M5S che con il Jacopo Berti ha definito l’ambito di Marghera la “Chernobyl d’Italia” sottolineando una serie di criticità non solo ambientali di questa eventuale scelta suscitando la dura reazione di Roberto Marcato (Lega Nord). Sul caso è intervenuta anche Erika Baldin (M5S) oltre all’assessore De Berti, che non solo è riandata al Comitatone del 2017 facendo alcune precisazioni non solo sugli scavi eventuali del canale Vittorio Emanuele ma soprattutto su quelli necessari a Chioggia, ricordando l’unico incontro avuto al ministero sul caso Grandi Navi ma ha proposto l’integrazione della mozione con l’invito al ministro Toninelli a convocare al più presto il Comitato interministeriale, il cosiddetto Comitatone, proposta accolta. La mopzione è stata approvata con 34 voti a favore e 4 (M5S) non votanti. Si è passati quindi alla mozione 497 “Proposta di emendamento legislativo per favorire il prepensionamento dei lavoratori dipendenti di imprese editoriali in crisi” presentata dal Alessandro Montagnoli e sostenuta da tutti i consiglieri veronesi.
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