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CRV – Marmolada: approvata la mozione a difesa dei confini veneti.

PressRelease

CRV – Marmolada: approvata la mozione a difesa dei confini veneti.

PressRelease

Responsabilità editoriale di CONSIGLIO REGIONALE VENETO

Nella seduta straordinaria del Consiglio regionale

24 settembre 2018, 16:34

CONSIGLIO REGIONALE VENETO

PressRelease - Responsabilità editoriale di CONSIGLIO REGIONALE VENETO

Politica - "Seduta straordinaria del Consiglio regionale sulla Marmolada. Via libera a larghissima maggioranza alla Mozione: 'Gruppo della Marmolada: si dia seguito al Protocollo d'Intesa sottoscritto il 13 maggio 2002'"
 

(Arv) Rocca Pietore 24 set. 2018 -      Il Consiglio regionale del Veneto si è riunito oggi, alle ore 11.00, in seduta straordinaria, presso il Museo della Grande Guerra di Punta Serauta della Marmolada, nel Comune di Rocca Pietore, per l’esame della Mozione, di cui il consigliere Franco Gidoni (LN) è primo firmatario, relativa a ‘Gruppo della Marmolada: si dia seguito al Protocollo d'Intesa sottoscritto il 13 maggio 2002’.

Al termine dell’esame in aula, la Mozione è stata approvata con 32 voti favorevoli su 35 consiglieri presenti; il Gruppo M5S, pur presente, non ha partecipato alla votazione avvenuta con appello nominale.

Questi gli interventi che si sono succeduti durante il dibattito in aula consiliare.

Il relatore Gidoni “La Marmolada, nota come ‘Regina delle Dolomiti’, è un gruppo montuoso delle Alpi, la cui cima più alta è Punta Penia (3.343 m), collocato tra Veneto e Trentino. La questione relativa ai confini amministrativi sul massiccio della Marmolada costituisce una lunga ed annosa vicenda iniziata nel 1911 e che ha portato, in data 13 maggio 2002, i legali rappresentanti della Provincia Autonoma di Trento, della Regione Veneto, della Provincia di Belluno, del Comune di Canazei e del Comune di Rocca Pietore, a sottoscrivere un Protocollo d’Intesa relativo alla valorizzazione della Marmolada e all’individuazione dei confini sulla stessa. Il Protocollo, in particolare, sancisce che la definizione dei confini della Marmolada consentirebbe alle comunità interessate di avviare progetti comuni di rilancio della montagna. La stessa Provincia Autonoma di Trento ha confermato, con delibera di Giunta provinciale n. 990 del 10 maggio 2002, ‘Approvazione dello schema di Protocollo d’Intesa e relativa cartografia’, la volontà del territorio trentino di aderire all’accordo raggiunto. Ma in data 24 maggio 2018, un atto amministrativo dell’Agenzia delle Entrate - sezione Agenzia del Territorio di Roma - ha stabilito quale sia il confine catastale lungo il massiccio della Marmolada, facendo ricadere l’intero ghiacciaio all’interno del territorio della Provincia Autonoma di Trento, basandosi su una delibera del Consiglio comunale di Canazei, contro la quale è pendente un ricorso al TAR del Lazio da parte della Regione del Veneto e del comune di Rocca Pietore. Il parere dell’Agenzia del Territorio si configura come un atto unilaterale che non considera adeguatamente né le esigenze dei due territori, né, soprattutto, la volontà manifestata dagli organi politici, nell’allora 2002 e sancita con il citato atto d’intesa. La definizione dei confini tra i due comuni, ovvero tra le due Regioni, rappresenta un elemento decisivo sia in relazione alla risoluzione di quest’annosa controversia sia perché questione preliminare rispetto a qualsiasi iniziativa di rilancio, sviluppo economico e valorizzazione turistica di quest’area montana. Il Presidente della Regione del Veneto ha ribadito che la Regione del Veneto intende dare atto a quanto pattuito con la Provincia di Trento nel 2002, alla luce del fatto che solo il citato accordo aveva consentito, dopo molti anni, di pervenire ad una favorevole risoluzione della controversia”. “Con la Mozione presentata oggi – sottolinea il relatore - vogliamo invitare la Giunta a intraprendere qualsiasi iniziativa utile, nell’ambito delle proprie competenze, finalizzata a dare seguito al Protocollo d’Intesa siglato nel 2002, ovvero verificare, attraverso gli organi e gli uffici di competenza, se e come un semplice procedimento amministrativo, quale un parere dell’Agenzia del Territorio, possa prevaricare una procedura legale in corso quale, appunto, il sopra citato Protocollo”.

“Mi dispiace tuttavia vedere alcuni banchi vuoti – conclude Franco Gidoni – perché questa seduta straordinaria, più che per battere i pugni sul tavolo e rivendicare un confine, assume il significato più profondo di cercare di comprendere come si viva in alta montagna, per conoscere un territorio che presenta caratteristiche e quindi necessità peculiari. Dobbiamo questo impegno alla popolazione che qui vive e lavora, superando notevoli avversità e disagi. Questa non è quindi una passarella, ma una preziosa occasione per discutere in ordine ai problemi della montagna. Oggi mi sarebbe piaciuto conoscere l’opinione del Partito Democratico su queste tematiche, peccato, anche in previsione del futuro governo della Regione, dal 2020 al 2025 che dovrà programmare le azioni necessarie allo sviluppo del nostro territorio. Confido nell’avvio degli Stati Generali della Montagna, perché dobbiamo restituire alla nostra comunità il senso di appartenenza, prodromico alla crescita armonica del Veneto”.

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