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CRV -"Caso Pfas, unanimità per la Risoluzione del presidente Commissione Inchiesta"

PressRelease

CRV -"Caso Pfas, unanimità per la Risoluzione del presidente Commissione Inchiesta"

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Responsabilità editoriale di CONSIGLIO REGIONALE VENETO

e sottoscritta da tutti i capigruppo e commissari

01 agosto 2018, 21:47

CONSIGLIO REGIONALE VENETO

- RIPRODUZIONE RISERVATA

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PressRelease - Responsabilità editoriale di CONSIGLIO REGIONALE VENETO

Caso Pfas - "Unanimità per la Risoluzione del presidente della Commissione d'inchiesta Manuel Brusco e sottoscritta da tutti i capigruppo e dai commissari"

(Arv) Venezia, 1 ago. 2018 – Approvata all’unanimità la Risoluzione sulla quale il presidente della Commissione d’Inchiesta per le acque inquinate  da sostanze perfluoroalchiliche (Pfas) del Veneto, Manuel Brusco, è riuscito a trovare una ampia convergenza come sintesi e conseguenza della Relazione che la Commissione PFAS ha presentato quest’oggi in aula. Sottoscritta da tutti i capigruppo e dai nove membri della Commissione d’inchiesta,  la Risoluzione, dopo aver ripercorso a partire dal 2013 le principali tappe della vicenda,  ha richiamato altri elementi di rilevanza notando come “i residenti dell’Area Rossa A presentino concentrazioni sieriche di Pfoa, Pfos e Pfhxs più elevate, quasi doppie, che i residenti nell’area Rossa B” mentre i dati del Sesto Rapporto sull’andamento della sorveglianza  confermano “i criteri di classificazione delle Aree Rosse A e B con valori maggiori nell’Area A per chi consumava ortaggi irrigati con acqua di pozzo rispetto all’area B  dove l’inquinamento aveva coinvolto la solo rete acquedottistica, messa in sicurezza con i filtri”. A queste note la Risoluzione aggiunge le conclusioni dello studio epidemiologico sui soggetti con esposizione occupazionale, quali i lavoratori occupati presso Mitemi Spa, condotto dai dottori Merler e Girardi su incarico della Giunta regionale per cui “emergono nei dipendenti Rimar/Miteni una aumentata mortalità totale e la presenza di eccessi per diverse cause (…) in linea con l’aumento del rischio osservato in esposti professionali a Pfoa o coerenti con i dati tossicologici”. Ricordato poi l’inchiesta in corso alla Procura di Vicenza la Risoluzione esprime la piena solidarietà alla popolazione e ai lavoratori, nonché la  “profonda indignazione  verso chi ha esercitato l’attività di impresa inquinando l’ambiente e violando il diritto alla salute” dichiarando la “preoccupazione e amarezza per l’ambiente e l’ecosistema veneto tanto gravemente danneggiati, per il danno gravissimo al bene essenziale che è la risorsa idrica, patrimonio prezioso delle presenti e  future generazioni”. Il dispositivo della Risoluzione Brusco votata dal Consiglio regionale a conclusione del lavoro della Commissione d’Inchiesta che ha visto una relazione di 447 pagine,  impegna la Giunta Regionale “ad assumere il ruolo di coordinamento nel completamento dell’indagine per la caratterizzazione e la bonifica del sito industriale della azienda Miteni SpA di Trissino (VI), valutando l’ipotesi di chiusura del sito e fissando un preciso cronoprogramma da rendere pubblico” chiede inoltre di “ garantire le risorse necessarie all’azione del Commissario straordinario e della Società Veneto Acque s.p.a. per la realizzazione della nuova rete di acquedotti che garantisca l’approvvigionamento alternativo di acqua destinata al consumo umano nelle aree attualmente fornite dalle reti acquedottistiche contaminate, prevedendo il collegamento al sistema idrico integrato di quelle abitazioni ancora non allacciate al sistema acquedottistico e i cui pozzi privati presentano valori superiori ai limiti cautelativi fissati dal Veneto; a predisporre con celerità,  in stretta collaborazione con i consorzi di bonifica, il piano irriguo necessario per garantire l’adeguata portata  d’acqua priva di PFAS al settore agricolo, oltre a prevedere adeguate misure rivolte agli agricoltori della “zona rossa agricola”, identificata sulla base dell’uso di acqua inquinata, e a confrontare i risultati delle analisi sulla matrice alimentare con le TDI definite dall’EPA, in attesa di nuove indicazioni dall’EFSA; ad assicurare adeguate risorse umane e strumentali ad Arpav, in ordine alle analisi sulla presenza di sostanze chimiche emergenti negli scarichi industriali e al controllo delle discariche per rifiuti pericolosi e non pericolosi, al fine di accertare l’eventuale contaminazione; a redigere, in stretta collaborazione con il settore industriale, un Piano regionale per la sostituzione dei PFAS nelle produzioni, avviando al contempo un percorso di accompagnamento tecnico delle aziende al fine di ottenere uno sviluppo innovativo per la raccolta e il trattamento differenziato dell’acqua, con lo scopo di tutelare la riserva idrica di falda e la qualità dei corsi d’acqua; a procedere nell’azione regionale di sorveglianza sanitaria e screening, estendendola progressivamente ad ogni fascia d’età e a particolari sottogruppi  a rischio più elevato, provvedendo all’ampliamento della cosiddetta “Zona Rossa”, e definendo le strategie per la presa in carico dei soggetti esposti ai Pfas anche attraverso percorsi sperimentali coordinati con l’Istituto Superiore di Sanità; ad aggiornare costantemente i medici di base, includendoli nella gestione del Piano di sorveglianza sanitaria, e procedere con la stesura e la distribuzione in tutta la zona colpita dalla contaminazione di un vademecum informativo regionale che svolga azione di informazione e prevenzione a favore dei cittadini delle aree colpite” Il dispositivo quindi prevede che la Giunta regionale si attivi “ affinché siano celermente poste in essere le attività necessarie per salvaguardale la salute e il diritto sociale al lavoro dei lavoratori dell’impianto Miteni di Trissino (VI), a procedere con sollecitudine ed attenzione particolare alla sorveglianza sanitaria e screening della categoria sociale maggiormente esposta, rappresentata dai lavoratori occupati presso MITENI s.p.a, come disposto dalla delibera regionale n. 1191 del 1 agosto 2017, ad assicurare, attraverso la vigilanza sanitaria dello SPISAL, la verifica delle condizioni di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro per i lavoratori occupati presso MITENI s.p.a. ed a promuovere iniziative a garanzia della stabilità occupazionale e di conservazione del trattamento economico e di lavoro per i lavoratori occupati presso MITENI s.p.a.;  a promuovere un confronto con il Governo volto a fissare i limiti normativi  in ordine alla tollerabilità delle sostanze perfluoroalchiliche nelle matrici ambientali e in particolare nelle acque destinate al consumo umano, nelle more di un riconoscimento a tali fini di competenza legislativa in capo alla Regione Veneto; a fronte della dichiarazione dello stato di emergenza con relativo stanziamento da parte del Governo precedente, a promuovere un confronto con l’attuale Governo per ottenere ulteriori stanziamenti di risorse economiche per le nuove azioni che si renderanno necessarie;  a predisporre un report semestrale della spesa pubblica sostenuta dallo Stato, dalla Regione e dagli Enti Gestori; a individuare preventivamente le azioni legali più opportune per l’ottenimento di risarcimenti in caso di fallimento dell’azienda Miteni SpA; a dare conto con periodicità semestrale al Consiglio regionale sullo stato di attuazione dei presenti impegni ed indirizzi. 

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