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CRV - "Seminario di lavoro della CALRE a palazzo Ferro - Fini"

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CRV - "Seminario di lavoro della CALRE a palazzo Ferro - Fini"

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Responsabilità editoriale di CONSIGLIO REGIONALE VENETO

serve più Europa,più intelligente,meno burocratica

25 marzo 2017, 00:01

CONSIGLIO REGIONALE VENETO

- RIPRODUZIONE RISERVATA

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PressRelease - Responsabilità editoriale di CONSIGLIO REGIONALE VENETO

Europa - Seminario di lavoro della CALRE presso il Consiglio regionale del Veneto: serve più Europa, più intelligente, meno burocratica.

24 marzo 2017 - Sono terminati nel primo pomeriggio i lavori del Gruppo per le politiche di coesione europee della CALRE (Conferenza dei Presidenti delle Assemblee regionali europee con poteri legislativi), presieduto da Roberto Ciambetti, Presidente del Consiglio regionale del Veneto e riunitosi oggi a Venezia, presso palazzo Ferro Fini, sede del Parlamento veneto. Molteplici e problematici gli aspetti trattati nel corso della conferenza stampa conclusiva, alla quale hanno partecipato, oltre allo stesso Presidente Ciambetti ed al Segretario generale del Consiglio regionale del Veneto Roberto Valente, anche Raffaele Cattaneo, Presidente del Consiglio regionale della Lombardia, Pierre Gramegna, Ministro delle finanze del Lussemburgo, Gian Angelo Bellati, Segretario generale di Unioncamere Veneto, e Fabrizio Spada, responsabile della rappresentanza della Commissione europea a Milano. “È stata un’occasione importante - ha affermato il Presidente Ciambetti - per trattare temi scottanti e di grande attualità come la coesione e l’integrazione economica, in un quadro di confronto dei dati sull’andamento della ricchezza delle diverse regioni europee e per valutare l’efficacia della Politica di Coesione europea. E proprio su quest’ultimo aspetto è fondamentale concentrare la nostra attenzione; nel ‘panel’ di visioni che abbiamo affrontato, la maggiore criticità è emersa esattamente in relazione a questo elemento: è necessario senz’altro fare il miglior uso possibile dei fondi di coesione. Purché ce li facciano usare”. Messaggio, quello del Presidente del Consiglio regionale del Veneto, rilanciato anche dal suo omologo lombardo Cattaneo. “Così come non possiamo pensare ad un’Europa senza Unione Europea, nemmeno possiamo pensare, per contrastare l’ottica neocentralistica, ad un’Europa senza Politiche di coesione. Le Politiche di coesione nascono per ridurre le diversità tra Regioni ed autonomie locali d’Europa. Queste Politiche devono rimanere in mano alle realtà locali; sarebbe un segnale per rendere l’Europa meno distante dai cittadini”. Concetto, quest’ultimo, affrontato anche dal Segretario di Unioncamere Bellati. “Esistono realtà regionali, come quelle del Veneto e della Lombardia, il cui peso economico è maggiore rispetto ad almeno una decina di Stati che compongono l’Unione Europea. Una situazione, questa, che ha un parallelo anche in Italia. Per evitare l’effetto di un’Europa meno distante, è necessario pensare non solo ad un’Italia federale a geometria variabile ed a cooperazioni rafforzate, ma anche ad un’Europa con le medesime geometrie ed analoghi livelli di cooperazione”. Concetto, quest’ultimo, racchiuso pure nelle conclusioni del Ministro lussemburghese - ma di chiare origini italiane - Gramegna. “Tra le azioni pensate per ridisegnare l’Europa dei prossimi sessant’anni vi è anche quella dell’Unione a due velocità, concetto che richiama quello di geometria variabile. In effetti, non tutti i paesi UE appartengono alla zona Euro, così come non tutti i paesi UE aderiscono allo spazio Schengen: la geometria variabile e le cooperazioni rafforzate consentiranno agli stati che vogliono fare di più con l’Europa, di poterlo effettivamente fare”.

 

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