TORINO - L'e-commerce sta crescendo a ritmi vertiginosi negli ultimi anni (+18,6% in Europa nel 2015, +16,7% nel 2016) tanto che la tendenza sembra essere quella di andare verso la digitalizzazione di tutte le transazioni, non solo quelle per gli articoli B2C ma anche quelle per il B2B. È la cosiddetta 'second wave of digitalisation', dove ad acquistare sul web non sono solo i singoli consumatori, ma anche produttori, aziende e grossisti.
Pioniere di questo nuovo business è TradeMachines.it, la più grande piattaforma per l'e-commerce di macchinari industriali e agricoli usati, start up tedesca che in tre anni è diventata leader mondiale di questo mercato, la cui aspettativa globale di crescita al 2019 è intorno a 1.2 trilioni di euro.
TradeMachines.it, che a oggi mette in vendita il 40% dei macchinari in Europa e il 10% di quelli nel mondo, è arrivata in Italia qualche mese fa per posizionarsi anche nel Belpaese come leader per qualità e affidabilità. "Vogliamo cogliere il potenziale di sviluppo dell'e-commerce italiano che ha registrato crescite a doppia cifra negli ultimi due anni", spiega Heico Koch, ceo di TradeMachines.
Nella Penisola gli acquisti online sono cresciuti del 23% negli ultimi due anni con un giro d'affari di 25,5 miliardi nel 2016, anche se sono ancora poche le transazioni digitali rispetto alla media europea e a molti paesi dell'Unione - l'Italia si colloca al 27/o posto dietro a Slovenia, Repubblica Ceca, Lettonia e Grecia fra le altre. "Quello su cui puntiamo molto è la vocazione agricola e manifatturiera del Paese, dove sono presenti veri e propri distretti industriali e sistemi di produzione agroalimentare che ne fanno un target ideale per la nostra offerta", conclude Koch.
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