TORINO - Dall'esordio in bianco e nero in 16mm del low budget 'Mala Noche' alla contemplazione della vita e della morte di 'La foresta dei Sogni', la sua pellicola più recente in concorso all'ultimo Festival di Cannes. In occasione di 'Icone', la mostra su Gus Van Sant in programma al Museo Nazionale del Cinema di Torino da 6 ottobre al 9 gennaio, il Cinema Massimo ripercorre tutta la carriera del registra attraverso una retrospettiva completa dei suoi film. Ad aprire la rassegna, il 5 ottobre alle ore 21, è uno degli emblemi della cinematografia del regista di Portland, 'Belli e dannati/My Own Private Idaho', pellicola del 1991 che sarà introdotta da Gus Van Sant in persona.
Fino al 31 ottobre vengono presentati, in versione originale sottotitolata, tutti i lavori del regista, creatore di un cinema esistenziale e anticonformista, sovversivo e portatore di una sofisticata ricerca formale, con personaggi inquieti e tormentati, animati da un desiderio costante di fuga, in lotta con la vita e la loro identità. Sono così, ad esempio, i protagonisti di 'Belli e Dannati', del visionario 'Drugstore Cowboy', in cui compare in un cameo lo scrittore della beat generation William Burroughs, o del surreale 'Cowgirls - Il nuovo sesso'. In programmazione, fra gli altri, il film Palma d'Oro a Cannes nel 2003 'Elephant' sulla strage di Columbine, 'Milk' e 'Psycho'. E, ancora, 'Gerry', 'Last Days' e 'Paranoid Park'.
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