TORINO - Quello dell'archistar londinese di origine irachena Zaha Hadid è solo l'ultimo grande studio internazionale a collaborare con Bodino Engineering per realizzare i suoi progetti. L'azienda torinese è diventata, negli anni, il braccio operativo dei designer più all'avanguardia e sperimentali di oggi.
Dall'auditorium Parco della Musica di Renzo Piano al padiglione Vanke per Expo Milano 2015, firmato da Daniel Libeskind, la missione di Bodino è la stessa: tradurre progetti pionieristici e all'avanguardia in manufatti ad hoc, realizzati con cura quasi 'sartoriale', come pezzi unici e irripetibili. Le strutture speciali sono, con il museale, l'edilizia e gli allestimenti, il core business della Bodino Engeneering.
Nata 80 anni fa come manifattura e fonderia, dal 2011 avvia un ambizioso processo di internazionalizzazione che vede l'azienda stringere collaborazioni con professionisti di fama mondiale. All'ultima Expo, Bodino si è aggiudicata ben quattro padiglioni: oltre a Vanke, ultimato peraltro a tempo di record, anche quelli di Cina, Algeria e Lituania. Tra gli allestimenti l'azienda torinese ha collaborato con Franois Confino per il Museo del Cinema, il Museo dell'Auto di Torino e il WiMu, l'innovativo Museo del Vino di Barolo; con Peter Greenaway per la Venaria Reale. Diverse le opere architettoniche targate Bodino che sono diventate vere e proprie icone urbane: come la 'bolla' del Lingotto di Renzo Piano, ma anche la cancellata del Teatro Regio di Torino, opera dello scultore Umberto Mastroianni.
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