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Freeride in Valle d’Aosta, “polvere” in libertà

Freeride in Valle d’Aosta, “polvere” in libertà

Crescono gli appassionati dello sci in fuoripista

25 ottobre 2014, 07:55

Redazione ANSA

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Freeride in Valle d’Aosta, “polvere” in libertà - RIPRODUZIONE RISERVATA

Freeride in Valle d’Aosta, “polvere” in libertà - RIPRODUZIONE RISERVATA
Freeride in Valle d’Aosta, “polvere” in libertà - RIPRODUZIONE RISERVATA

Un manto intatto e scintillante di neve fresca, e davanti c’è solo un orizzonte candido su cui spiccare il volo, in totale libertà. Questo è il freeride: poter volare sulla neve lasciando la propria traccia nella “polvere” immacolata. Nessun rumore, solo la voce del magico silenzio delle montagne e il fruscio degli sci o della tavola sulla ‘powder’, come viene chiamata, appunto, la neve fresca dai freerider. Una volta era chiamato fuoripista: si dice ancora così, ma freeride ha un’accezione più ampia che rimanda alla libertà, allo sci fuori dagli schemi e fuori dalle piste, appunto. Uno sport per chi alle piste battute preferisce le serpentine su neve soffice e polverosa: si sale in quota con gli impianti di risalita e si scende lungo candidi pendii nel silenzio della montagna. Uno sport appassionante da praticare con attenzione, con Artva, pala e sonda nello zaino, valutando sempre le condizioni meteo e della neve e affidandosi all’esperienza delle guide alpine per ottenere il massimo del divertimento con il minimo rischio. L’ondata ‘free’ è arrivata anche da noi. Non che sciare fuoripista sia una novità, sia chiaro. Solo fino a qualche anno fa il freeride era riservato a pochi eletti, sciatori di alto livello dalla tecnica ineccepibile. Tuttavia, oggi, si rileva come da disciplina di nicchia per pochi temerari specialisti, stia diventando una pratica sempre più comune. L’Osservatorio montano di Skipass Panorama Turismo stima che saranno sempre di più gli italiani intenzionati a scendere nella polvere e che “almeno uno sciatore su dieci vorrebbe provare questa emozione accompagnato da una guida”. Un numero certamente considerevole, cui si aggiunge l’invasione di stranieri, appassionatissimi di freeride e sempre alla ricerca di itinerari e servizi ad hoc per praticarlo in sicurezza. Innanzitutto i ‘twin-tips’, gli sci più larghi per non affondare nella polvere, con punte e anche code rialzate per compiere evoluzioni nel park o fuori dai tracciati, videocamere da fissare sul casco per riprendere le discese, zainetti con il kit d’emergenza in caso di valanga, giacche leggere e traspiranti per scendere immersi nella neve ma anche per risalire i pendii, quando non ci arrivano gli impianti e non si usa l’elicottero. Ovviamente le località si stanno attrezzando con un ventaglio sempre maggiore di itinerari fuoripista segnalati, con checkpoint dove ricevere informazioni sui percorsi, sulle condizioni della neve e l’esposizione dei pendii, bollettini meteo e rischio valanghe. I corsi si moltiplicano, e i maestri di sci si sono dovuti aggiornare. Da qualche anno, accanto alle classiche lezioni di tecnica in pista, affiancano giornate alla scoperta dei comprensori.

   In Italia le località più attrezzate per praticare il freeride in sicurezza sono concentrate nelle Alpi occidentali, dove si trovano anche i dislivelli maggiori e la Valle d’Aosta si pone come un vero paradiso per gli amanti della “snow dust”. Courmayeur è una destinazione imprescindibile per gli appassionati di sci fuori pista. Le cabinovie di Youla e Arp sono le porte di accesso verso corridoi immacolati e discese su neve vergine: i canali dello Checrouit, quelli di Vesse, dell’Arp Vieille, della Cresta Youla e di Dolonne permettono anche nella stagione avanzata di trovare neve polverosa e spazi intatti dove far scivolare le lamine. La Funivia del Monte Bianco conduce invece a due emozionanti discese fuori pista, quella sul ghiacciaio del Toula e la suggestiva Vallee Blanche (http://www.courmayeur-montblanc.com/freeride?lang=it). Il comprensorio Monterosa Ski è una meta ideale per lo sci fuori pista: dai tracciati tra i boschi di Champoluc a quelli in quota al Passo dei Salati e ai 3.275 metri del ghiacciaio di Indren, raggiungibili agevolmente grazie al Funifor Passo dei Salati-Indren (http://www.freerideparadise.it/tracciati.asp). L’emozione della neve fresca è garantita anche in tutto il comprensorio del Cervino con discese che soddisfano i freerider di ogni livello (http://www.cervinia.it/pages/Freeride/1776). A Pila è dedicato ai freerider un tracciato, servito da un tapis roulant con copertura in plexiglass, che parte dalla stazione di arrivo del Couis 1 e consente di scendere dalla Platta de Grevon, a 2.700 metri fino a Plan de L’Eyve. Il fondo di questa pista viene lasciato in condizioni naturali nei giorni successivi alle nevicate per poi essere successivamente battuto (http://www.pila.it/attivita/snow-fun/freeride/). Il comprensorio internazionale di La Thuile offre tanti chilometri di emozioni in neve fresca anche a stagione inoltrata (http://www.lathuile.it/datapage.asp?id=104&l=1&s=I). Anche la stazione di Crevacol, nella zona turistica del Gran San Bernardo, regala agli appassionati del freeride e dello snowboard divertenti percorsi fuori pista (http://www.crevacol.it/).

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