C'è la 'sentinella del caffè', la donna immortalata dall'obiettivo di Steve McCurry in una piantagione dell'Etiopia, l'unico Paese in cui la pianta nasce spontaneamente. E poi il guardiano delle zucche di Lare, che da secoli crescono rigogliose in una regione del Kenia; il produttore di sale keniano e quello di zafferano, in posa circondato di ceste piene della preziosa spezia.
Comune a tutti gli 'Earth Defenders' del calendario Lavazza, realizzato con Slow Food per il 2015, è la fierezza nello sguardo di chi svolge il proprio lavoro e nello stesso tempo è consapevole di difendere una parte importante della storia e della ricchezza d'Africa. Le fotografie che McCurry consegna della sua esperienza di fianco alle comunità del cibo sostenute da Slow Food e da Lavazza sono lontane dall'immaginario che il mondo occidentale associa all'Africa.
Sono scene di vita quotidiana, da cui traspare umanità e forza. Dagli Earth Defenders il fotografo ammette di aver imparato molto: "Sarebbe un peccato lasciar scomparire queste tradizioni uniche - dice -. L'idea di proteggerle è stata l'ispirazione del calendario". Le comunità raccontate in questo itinerario, che tocca diversi Stati del continente africano, sono quelle 'adottate' dai Presìdi Slow Food.
Come la cooperativa di Tighanimine, che sulla costa del Marocco custodisce l'argan, l'albero della vita', da cui le lavoratrici estraggono la loro preziosa fonte di sostentamento e di emancipazione. Oppure la tribù itinerante di pastori Karrayyu: tutta la loro esistenza ruota intorno ai cammelli e con loro Slow Food ha creato il presidio del latte di questo animale.
Provengono da una piccola isola di sabbia di conchiglie, in Senegal, le donne della Federazione Gie Mbel Saac, che con un processo molto laborioso producono il cuscus salato, anche questo Presidio Slow Food. Il loro sguardo, per una volta, non guarda dritto nell'obiettivo, ma solo perché è rivolto al futuro: "Lavoriamo per chi verrà dopo di noi, i nostri bambini", dicono. E proprio a loro, i figli d'Africa, McCurry riserva l'ultimo scatto del 2015: un gruppo di alunni della scuola costruita dalla Fondazione Lavazza in Tanzania. Sorridenti, i bambini si divertono lanciando in aria colorati semi di caffè.
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