TORINO - Progettato per diventare la 'fabbrica del futuro', il polo industriale Pirelli di Settimo Torinese è il più tecnologicamente avanzato ed efficiente del gruppo. Gli spazi in cui hanno risuonato le note di Beethoven per MiTo nascono dall'integrazione di due stabilimenti storici, operativi da più di 60 anni sul territorio piemontese. E' stata un'alleanza strategica tra impresa, enti locali e Politecnico di Torino sul fronte della ricerca e dell'innovazione a permettere a Pirelli di inaugurare qui il suo cuore tecnologico nel 2011. Oggi vi lavorano 1.200 persone per una produzione di 3 milioni e mezzo di pneumatici all'anno, che nel 2016 saliranno a 4,5. Da Settimo Torinese escono i prodotti più all'avanguardia ed ecologici del settore, High e Ultra high - performance. L'evoluzione del sistema robotizzato Pirelli per pneumatici (Next Mirs) e il nuovo sistema di produzione delle mescole sono alcune delle tecnologie messe a punto dalla ricerca Pirelli per questo impianto produttivo, che ha comportato un investimento complessivo di 250 milioni.
La società non ha trascurato l'impatto ambientale della fabbrica, né la qualità dell'ambiente di lavoro: per questo motivo il progetto architettonico della 'spina', il corpo centrale che accoglie i servizi per i dipendenti, è stato affidato a Renzo Piano, come tutte le opere paesaggistiche, la viabilità interna e l'illuminazione.
Un gioiello di tecnologia, che nel 2011 è stato inaugurato alla presenza di Giorgio Napolitano nei giorni delle celebrazioni per i 150 anni dell'unità d' Italia. Il piano di riconversione industriale del sito, iniziato nel 2009 mentre molte realtà produttive del Paese attraversavano il momento peggiore della crisi, era stato accolto come un salto nel futuro in termini di competitività industriale. A cinque anni di distanza nel polo tecnologico si respira ancora la stessa atmosfera.
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